La domus

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-''DOMUS ROMANA''La casa signorile dei romani era la ''domus'', era monofamigliare e solitamente a+'''''DOMUS ROMANA'''''
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 +un solo piano.
Essa era costituita da tre parti: il ''vestibulum'', ''l'atrium'' e il ''peristylium''. Essa era costituita da tre parti: il ''vestibulum'', ''l'atrium'' e il ''peristylium''.
Il ''vestibulum'' era un corridoio, spesso addornato da statue e colonnati che Il ''vestibulum'' era un corridoio, spesso addornato da statue e colonnati che
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soggiorno o ricevimento , spesso decorata da affreschi e il ''cubicolum'' soggiorno o ricevimento , spesso decorata da affreschi e il ''cubicolum''
padronale. padronale.
-(Giorgia B.) 
Altre stanze come la ''culina'', le latrine, i bagni e le cellae nella ''domus'' non Altre stanze come la ''culina'', le latrine, i bagni e le cellae nella ''domus'' non
avevano una disposizione fissa. La ''culina'' era un ambiente piccolo e buio con avevano una disposizione fissa. La ''culina'' era un ambiente piccolo e buio con
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erano disposte solitamente le latrine e il bagno e le cellae, erano le stanze erano disposte solitamente le latrine e il bagno e le cellae, erano le stanze
destinate agli schiavi. destinate agli schiavi.
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DOMUS ROMANA

La casa signorile dei romani era la domus, era monofamiliare e solitamente a un solo piano. Essa era costituita da tre parti: il vestibulum, l'atrium e il peristylium. Il vestibulum era un corridoio, spesso addornato da statue e colonnati che collegava la strada e l'ostium, l'accesso principale in cui si trovavano la stanza del portinaio, la cella ostiarii, oppure alcune botteghe, le tabernae, che comunicavano con la casa e si aprivano sulla strada. L'atrium, la stanza del focolare domestico dove il paterfamilias amministrava i propri poteri, era il locale più grande e presentava un'ampia apertura nel soffitto (impluvium) in corrispondenza della quale, nel pavimento, era incavata una vasca rettangolare (compluvium), destinata a convogliare l'acqua piovana, che poi finiva in una cisterna sotterranea. Da questo poi si aprivano vari ambienti: il tablinum, costituito da un salotto dove viveva la famiglia e si consumavano i pasti; le alae, i locali di sgombero ad uso vario; i cubicola, situati a destra e a sinistra, usati come stanze da letto; il triclinium, una sala da pranzo posta vicino al tablinum, nel quale si mangiava stesi sui letti tricliniari e il lararium, una cappella in cui erano conservate le immagini di cera degli antenati, le imagines e i Lares, che erano i protettori della casa Il peristylium era la parte più interna della casa, comprendeva il giardino, ricco di erbe e piante, era circondato su ogni lato da un portico e spesso era ornato da fontanelle o piscine. Qui si aprivano altre stanze: l'exedra, una grande stanza affrescata utilizzata per ricevimenti e banchetti; l'oecus, un ampia stanza di soggiorno o ricevimento , spesso decorata da affreschi e il cubicolum padronale. Altre stanze come la culina, le latrine, i bagni e le cellae nella domus non avevano una disposizione fissa. La culina era un ambiente piccolo e buio con un buco nel tetto per far uscire il fumo, dato che mancavano i fumaioli; qui c'erano il camino, un piccolo forno per il pane e l'acquaio. Vicino alla culina erano disposte solitamente le latrine e il bagno e le cellae, erano le stanze destinate agli schiavi. (Giorgia B.)

L'arredamento Le decorazioni Il mosaico Il riscaldamento I mezzi di illuminazione

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