Fata Maddalena: diario di bordo
Dal Wiki di Scuola3D
Sommario |
Settembre, ottobre e novembre 2008
Lavoriamo sui prodotti dell'orto, esaminando dal punto di vista descrittivo e scientifico l'aspetto, la forma, il colore, la composizione...di zucchine, cetrioli, pomodori...
La filastrocca di Fata Maddalena
Legandoci alla programmazione di educazione linguistica, di questo periodo, lavoriamo collettivamente ad un personaggio inventato: la Fata Maddalena. Essa è un po' una regina, che con la sua bacchetta magica
La mappa provvisoria dell'esperienza
[mappa Freemind]
Imparare a trovare le rime e creare delle filastrocche
I primi "esperimenti" con le rime invece si fanno subito, ricercando e sottolineando tutte quelle che troviamo nelle poesie del nostro libro di lettura: si orecchiano poco alla volta e si capisce subito che la parte finale non solo deve essere uguale, perchè c'è anche una "tonalità" (per ora non si può parlare con bambini così piccoli di accenti all'interno della parola) e lunghezza della parola.
La seconda fase sta nel trovare rime con una serie di parole ben definite: ad esempio i nostri nomi, i nomi dei prodotti dell'orto (per il lavoro su Fata Maddalena)...
Infine si costruisce collettivamente la filastrocca appoggiandosi anche a situazioni divertenti e paradossali che ne scaturiscono affinchè comunque, i versi scorrano veloci.
Bibliografia
KENNETH KOCH, DESIDERI SOGNI BUGIE, un poeta insegna a scrivere poesia ai bambini
Cominciamo con l'ortografia!
Precisamente cominciamo col ripasso dei suoni dolci e duri, delle parole di acqua, delle "capricciose" e q del "qui, quo, qua, que, sono sempre in tre..." (come avevamo imparato con una breve filastrocca). Quindi andiamo alla Biblioteca di Scuola3d e scarichiamo le filastrocche e le storie raccontate, scritte e inserire durante lo scorso anno scolastico. Poi in classe facciamo esercizi del tipo:
- leggere e sottolineare, copiare
- completare con suoni dolci e duri
- scrivere sotto dettatura e poi autonomamente
Il dettato non è semplice...
Non ho capito bene perchè, ma i bambini che pure fanno volentieri il classico dettato, scrivono meglio quando lo fanno autonomamento; forse è la tensione che gioca loro il classico "brutto scherzo". Per questo motivo, ad un certo punto (siamo all'inizio di Novembre) decido di abbandonare gli esercizi più tradizionali per indurli a scrivere spontaneamente, sempre però guidandoli con esperienze comuni. La descrizione quindi sarà il prossim passo.
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