Contributo
Dal Wiki di Scuola3D
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+ | Mi intrometto tardi in una discussione che va avanti da tempo ma purtroppo per motivi legati ai miei corsi bolzanini e patavini non riesco a partecipare alle attività di scuola 3d come vorrei. Ci sono però evidentemente Wahlverwandtschaften (affinità elettive) che ci legano e scopro che molte delle attività che sto facendo a scuola con i miei studenti si innestano perfettamente nel percorso che avete intrapreso quest'anno. | ||
+ | Con la mia I biennio, nella quale ci sono ragazzini che amano scrivere e vorrei non perdessero come spesso accade nella scuola superiore il dono della fantasia, sto lavorando ad un progetto di scrittura creativa seguendo le indicazioni che Roberto Didoni ci aveva dato nel convegno di Termeno un paio d'anni fa. Stiamo utilizzando il wiki per scrivere “il nostro romanzo”, un racconto che cresce con l'apporto di tutti. Abbiamo deciso insieme che tutti avrebbero scritto tutto, nel senso che ogni momento del racconto (dalla descrizione dell'ambiente a quella dei personaggi, dalla scena dell'omicidio alle indagini - naturalmente si sta sviluppando come un giallo che ha anche parecchio dell'horror) sarebbe stato elaborato da ogni componente la classe, poi, attraverso una votazione sarebbe stato scelto il brano meglio riuscito che sarebbe entrato nella stesura definitiva del racconto. In realtà, a fine lavoro, avremo un romanzo, ma potremmo averne altri 9, tutti affini ma diversi. | ||
+ | Diversa invece la modalità di lavoro con la quale i ragazzi stanno scrivendo i racconti per il progetto “Leggere la scienza”, curato da Francesca Califano e Mauro Sparapani, una delle attività dell'Istituto Pedagogico legate alla mostra “I segreti del corpo”. In questo caso ciascuno di loro ha scritto l'incipit di un racconto (il tema è quello delle mutazioni del corpo), incipit che verrà passato ad un compagno che prosegua la narrazione e poi ad un altro ancora che la concluda: fino alla fine non sapremo cosa ne verrà fuori. | ||
+ | Hanno comunque anche scritto brevi racconti completi, tipo quelli sulla notte di Halloween che abbiamo pubblicato nel blog della biblioteca e ci siamo cimentati (ogni tanto anch'io svolgo i compiti che assegno loro...) in giochi linguistici tipo quelli proposti da Eco in “Povero Pinocchio”. | ||
+ | In particolare abbiamo raccontato la storia di Achille utilizzando solo parole che incominciano con la lettera A (è il gioco delle INIZIALI). | ||
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+ | L'idea di costruire una biblioteca con i lavori degli studenti è sicuramente interessante e secondo me, per i ragazzi più grandi, o almeno per i miei, la pubblicazione in rete dei loro racconti offre una risposta alla loro esigenza di visibilità, alla loro necessità di sentirsi protagonisti (l'ho sperimentato per alcuni anche con i blog di cui ci serviamo). | ||
+ | Concordo sulla necessità di una selezione preventiva per gli studenti più grandi, che sono in grado di accettare una eventuale “bocciatura” dei loro scritti, mentre per quanto riguarda i più piccoli penso che questo non sia possibile: spesso, come responsabile della biblioteca scolastica, vado a fare delle letture nelle classi e quasi ogni anno propongo un concorso che prevede l'elaborazione di prodotti diversi (disegni, racconti o altro). I più piccoli soffrono se non vedono riconosciuti i propri lavori, se mi danno un disegno da inserire in una qualche pubblicazione o nel blog si aspettano di trovarcelo e non riescono nemmeno lontanamente a pensare che non possa essere così... |
Revisione 11:00, 26 Marzo 2008
Da una discussione con Nicomarti sul progetto Biblioteca, nata un po' per caso, sono scaturiti spunti e osservazioni che riporto qui sotto perché potrebbero essere utili per lo sviluppo del progetto Biblioteca.
1. I racconti dei bambini potrebbero avere anche una versione audio da mettere anche in suoni poetici.
2. Per un mondo 3D (come è scuola 3D) l'interessante è caratterizzare la stanza (ogni genere una stanza) in modo che dia l'idea del suo contenuto. Per es. nella stanza avventura si deve avere la sensazione dell'avventura (Indiana Jones, Peeter Pan, tombe, jungla, etc.). Qui si apre uno spazio di discussione e confronto con gli studenti per far emergere le loro idee (stereotipi enciclopedia etc) su di un genere e passare poi alla progettazione e realizzazione dell'ambiente.
3. Qual è lo scopo di mettere online dei racconti? - narcisistico: il mio testo è sul web - promozionale: vediamo cosa c'è di interessante da leggere
Nel primo caso i testi devono essere necessariamente tanti perché ognuno vuole vedere il suo, nel secondo non è necessario che siano tanti ma è importante che siano invitanti.
Si potrebbe pensare ad un doppio sistema - archiviazione per sottogeneri cioè racconti simili raggruppati - e uno spazio tipo premio letterario (baby-nobel?) dove c'è un sistema di selezione per proporre il proprio racconto al voto di una giuria
Una giuria che si riunisce on-line ogni mese (?) composta da studenti che hanno letto i dieci (?) racconti selezionati e li votano e concordano la motivazione che poi viene scritta e pubblicata. Resta da individuare il meccanismo di selezione, ma potrebbe essere semplicemente che ogni classe può proporre un racconto solo e quindi la selezione se la gioca al suo interno.
Che ne pensate?
RD
Queste idee sono davvero grandi!
Riguardo alle stanze, una per genere letterario, mi attira -e tu Edda, che ne pensi? :-) forse prima o poi ci saremmo arrivate...
Non mi ero mai soffermata a riflettere sul discorso narcisistico e promozionale, ma è giusto pensare ad un doppio sistema di archiviazione, perchè consente di "premiare" in qualche modo un po' tutti gli alunni.
Sul baby-nobel...credo che dovremo parlarne ancora a Scuola3d e iniziare a definire qualcosa. Il premio avrebbe vari vantaggi, non ultimo quello di stimolare i bambini a dare un parere su quanto scrivono loro stessi e gli altri.
Discutendone ora, a partire dal prossimo anno scolastico avremo tutti le idee più chiare! Grazie,Roberto! Sei un fonte preziosa :-)
Nicoletta
Mi intrometto tardi in una discussione che va avanti da tempo ma purtroppo per motivi legati ai miei corsi bolzanini e patavini non riesco a partecipare alle attività di scuola 3d come vorrei. Ci sono però evidentemente Wahlverwandtschaften (affinità elettive) che ci legano e scopro che molte delle attività che sto facendo a scuola con i miei studenti si innestano perfettamente nel percorso che avete intrapreso quest'anno. Con la mia I biennio, nella quale ci sono ragazzini che amano scrivere e vorrei non perdessero come spesso accade nella scuola superiore il dono della fantasia, sto lavorando ad un progetto di scrittura creativa seguendo le indicazioni che Roberto Didoni ci aveva dato nel convegno di Termeno un paio d'anni fa. Stiamo utilizzando il wiki per scrivere “il nostro romanzo”, un racconto che cresce con l'apporto di tutti. Abbiamo deciso insieme che tutti avrebbero scritto tutto, nel senso che ogni momento del racconto (dalla descrizione dell'ambiente a quella dei personaggi, dalla scena dell'omicidio alle indagini - naturalmente si sta sviluppando come un giallo che ha anche parecchio dell'horror) sarebbe stato elaborato da ogni componente la classe, poi, attraverso una votazione sarebbe stato scelto il brano meglio riuscito che sarebbe entrato nella stesura definitiva del racconto. In realtà, a fine lavoro, avremo un romanzo, ma potremmo averne altri 9, tutti affini ma diversi. Diversa invece la modalità di lavoro con la quale i ragazzi stanno scrivendo i racconti per il progetto “Leggere la scienza”, curato da Francesca Califano e Mauro Sparapani, una delle attività dell'Istituto Pedagogico legate alla mostra “I segreti del corpo”. In questo caso ciascuno di loro ha scritto l'incipit di un racconto (il tema è quello delle mutazioni del corpo), incipit che verrà passato ad un compagno che prosegua la narrazione e poi ad un altro ancora che la concluda: fino alla fine non sapremo cosa ne verrà fuori. Hanno comunque anche scritto brevi racconti completi, tipo quelli sulla notte di Halloween che abbiamo pubblicato nel blog della biblioteca e ci siamo cimentati (ogni tanto anch'io svolgo i compiti che assegno loro...) in giochi linguistici tipo quelli proposti da Eco in “Povero Pinocchio”. In particolare abbiamo raccontato la storia di Achille utilizzando solo parole che incominciano con la lettera A (è il gioco delle INIZIALI).
L'idea di costruire una biblioteca con i lavori degli studenti è sicuramente interessante e secondo me, per i ragazzi più grandi, o almeno per i miei, la pubblicazione in rete dei loro racconti offre una risposta alla loro esigenza di visibilità, alla loro necessità di sentirsi protagonisti (l'ho sperimentato per alcuni anche con i blog di cui ci serviamo). Concordo sulla necessità di una selezione preventiva per gli studenti più grandi, che sono in grado di accettare una eventuale “bocciatura” dei loro scritti, mentre per quanto riguarda i più piccoli penso che questo non sia possibile: spesso, come responsabile della biblioteca scolastica, vado a fare delle letture nelle classi e quasi ogni anno propongo un concorso che prevede l'elaborazione di prodotti diversi (disegni, racconti o altro). I più piccoli soffrono se non vedono riconosciuti i propri lavori, se mi danno un disegno da inserire in una qualche pubblicazione o nel blog si aspettano di trovarcelo e non riescono nemmeno lontanamente a pensare che non possa essere così...