Web2.0 diario di bordo
Dal Wiki di Scuola3D
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Vorrei riportare qui l’intervista a distanza che Michele Faggi, alias Impostore, ha ottenuto da DDK con la collaborazione di Francesco Margherita. | Vorrei riportare qui l’intervista a distanza che Michele Faggi, alias Impostore, ha ottenuto da DDK con la collaborazione di Francesco Margherita. | ||
Io ho avuto il compito di essere un pò Pipes e un pò Hub, mettendo in connessione e favorendo l’output. | Io ho avuto il compito di essere un pò Pipes e un pò Hub, mettendo in connessione e favorendo l’output. | ||
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Prima di una serie di interferenze connettive trasdotte dal corpo di Indie-eye e realizzate con mezzi in via di definizione insieme a Derrick De Kerckhove e Francesco Margherita che si sono prestati ad un gioco di scambi e una combinazione di stimoli soggetti a slittamento. | Prima di una serie di interferenze connettive trasdotte dal corpo di Indie-eye e realizzate con mezzi in via di definizione insieme a Derrick De Kerckhove e Francesco Margherita che si sono prestati ad un gioco di scambi e una combinazione di stimoli soggetti a slittamento. | ||
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[http://www.ipbz-corsi.it/scuola3d/documenti/1/3843_chat_podcast_didoni.pdf Leggi la chat] | [http://www.ipbz-corsi.it/scuola3d/documenti/1/3843_chat_podcast_didoni.pdf Leggi la chat] | ||
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== Il tagging nella Scuola3d == | == Il tagging nella Scuola3d == |
Revisione 08:59, 4 Dicembre 2007
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Scuola3dsemanticlearning
Intelligenze e inferenze: Impostore, Derrick de Kerckhove, Francesco Margherita"
da Il post originale sul Blog Vorrei riportare qui l’intervista a distanza che Michele Faggi, alias Impostore, ha ottenuto da DDK con la collaborazione di Francesco Margherita. Io ho avuto il compito di essere un pò Pipes e un pò Hub, mettendo in connessione e favorendo l’output.
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Prima di una serie di interferenze connettive trasdotte dal corpo di Indie-eye e realizzate con mezzi in via di definizione insieme a Derrick De Kerckhove e Francesco Margherita che si sono prestati ad un gioco di scambi e una combinazione di stimoli soggetti a slittamento.
web 2.0 / italia / blog personali / network di nanopublishing: mi interessa la frizione tra corpo privato e corpo connettivo. Tutti i tentativi di nanopublishing visti dall’alto, cioè dalla prospettiva di un progetto editoriale ambizioso, in Italia si sono rivelati come un tentativo di accentramento collettivo sotto un unico possibile brand. Sfruttare i mezzi del web 2.0 per riproporre una vecchia idea di contenitore; ovvero il tagging selvaggio e l’illusione della partecipazione utilizzati per ottenere contenuti a buon mercato e per veicolare servizi (suonerie, incontri e cosi via). Considerate da una parte le scarse possibilità di trasformare il nanopublishing in un’attività retribuita e allo stesso tempo la semplicità di accesso a tutti i mezzi necessari per costruirsi il proprio web 2.0 (acquisto dominio, piattaforme CMS open etc.) ha ancora senso aprirsi un blog all’interno di un network di nanopublishing? Qual è una strada veramente connettiva per affrontare le possibilità del web 2.0?
DDK / Non c’è dubbio che un’implementazione veramente connettiva del fenomeno, riguarda la possibilità di agirne le modalità dal basso, su piattaforme web 2.0. Questo permette di richiamare nel corpo degli individui connessi, quelle vibrazioni necessarie alla costruzione di spazi di condivisione in cui si possano veicolare contenuti riguardanti problematiche attuali, comunicate però al di fuori dei meccanismi della grande distribuzione. Nanopublishing si configura per tanto come modello comunicativo che distorce la comunicazione mainstream, partendo da essa (essendo da essa resa possibile) e deviandone i contenuti verso il basso, concernendo la sfera dell’emotività, dell’attitudine, più che quella della razionalità e dell’assenso. Così la vibrazione diventa pulsione fisica, il corpo privato diventa corpo connettivo, attraverso questa straordinaria evoluzione del tatto in tele-contatto.
Musica e intelligenza connettiva: uno scenario possibile, cosa è cambiato e cosa potrebbe cambiare nella PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE dei contenuti?
FM / Quello che la connettività restituisce al mondo della produzione è qualcosa di più rispetto alla semplice condivisione di suoni: E’ condivisione di attitudini creative, ed è alla base della diffusione del web 2.0 come piattaforma creativa in sè. Riguardo al sampling, cioè alle modalità di campionamento di suoni o rumori, prerogativa di tutta la musica contemporanea, la connettività mette in gioco molto di più che il confronto fra stili e sonorità: sul tavolo telematico vengono posti i processi creativi stessi. E’ il caso dei Telefon tel aviv, noto duo di laptop music di fama internazionale, che sul loro myspace, a seguito di mille richieste ricevute di svelare il nome del software “magico”, adoperato per realizzare una delle loro canzoni più celebri, fahrenheit far enough, hanno pubblicato un’ immagine della pagina degli editing della canzone, in cui si vede che tutti gli interventi sonori sono frutto di sapienti “taglia e cuci” realizzati rigorosamente a mano sulle singole tracce. Per quanto riguarda invece la distribuzione di musica attraverso la rete, c’è da dire che nessuno si è potuto fare un’idea chiara di come questa si stia evolvendo. Myspace, che sicuramente in questo momento riscuote più successo di utenza rispetto ai siti web degli artisti, rimasti ad una comunicazione di tipo verticale, ha messo da pochi mesi a disposizione di chi utilizza il portale per fare musica, un servizio per gli autori che permette di vendere le proprie canzoni on line, conservandone i diritti per quanto concerne il prodotto venduto esclusivamente sulla rete. Questo potrebbe consentire a realtà ancora più piccole di quelle indipendenti, realtà “casalinghe”, fatte di musicisti da cantina o produttori domestici, di poter continuare a svolgere la loro attività, incentivati da profitti economici che renderebbero quantificabile il loro successo sulla base di un riscontro diretto. In questo senso la connettività porterebbe ad una democratizzazione della distribuzione di musica tale da garantire il successo di questo o di quell’artista in funzione di caratteristiche squisitamente legate alla musica in sé. Niente più fenomeni commerciali costruiti a tavolino insomma!
Cosa direbbe a chi sostiene che “internet non è un mezzo performativo”? I festival e i grandi contenitori di musica sono il segno di una civiltà dello spreco; è pensabile un festival che sfrutti internet e le ipotesi connettive in modo performativo?
DDK / La performatività del web 2.0 è già evidente senza considerare i software creativi, ed è destinata a crescere ulteriormente attraverso la completa immersione del corpo nei contenuti digitali che fra qualche anno sarà possibile con la tecnologia multitouch screen, attualmente in fase sperimentale. Quando il multitouch si diffonderà il telecontatto uscirà dai libri di De Kerckhove e sarà sotto gli occhi di tutti. I festival musicali di tipo tradizionale, luoghi di aggregazione e di contatto fisico, diventeranno esperibili on line attraverso il trasferimento telematico del movimento stesso del musicista. La performance fisica verrà registrata e trasmessa dalla rete in tempo reale. Il movimento fisico diventerà performance connettiva.
Mashup: crea da solo il tuo web
da Il post originale sul Blog Bonaria Biancu, nel Seminario AIDARoma - 30 marzo 2007, ha tenuto una interessante relazione dal titolo Sticking between: mashup in libraries. Il seminario era rivolto ai bibliotecari ma non solo, poichè i concetti esposti coinvolgono tutti coloro che nella rete stanno vivendo il passaggio al Web 2.0, anche attraverso strumenti che consentono di interlaccare in modo dinamico risorse, restituendo una informazione personalizzata dalla scelta dell’utente.
Mashup: cosa indichiamo con questo termine? Poltiglia. Letteralmente. Nasce dal mondo della musica dove aggregando frammenti di brani diversi e mixandoli si ottiene un nuovo prodotto. Poltiglia. Ma se è vero che il fango è fertile humus, dalla poltiglia possimo far nascere la nostra rappresentazione della conoscenza.
Il mashup è la tendenza ad aggregare risorse e fonti dinamiche del web per ri-proporle attraverso il proprio filtro, la propria scelta. Questo blog ad esempio è un mashup. Ma un micro-mashup destrutturato è anche Jaiku. Fare mashup vuol dure anche creare un motore di ricerca sociale, che esplora strade diverse e personalizzate che restituiscono una rete non gerarchica ma culturalmente interconnessa.
Leggete la relazione che contiene link attivi e quindi diventa un metamotore.
Chat 26 marzo 2007, podcast per la poesia (Esercizi di intelligenza connettiva)
Roberto Didoni ci ha parlato del suo progetto di Podcast “poetico” e con i nostri alunni ci consiglia di: 1. usare il podcast per far ascoltare poesie 2. mandare poesie al podcast 3. invitarli a scaricare e fare una play list delle preferite 4. confrontare le play list e fare in classe la top ten 5. far loro scegliere poese da recitare 6. musicarle 7. mandarle al podcast così le possono sentire e far sentire agli amici 8. il cerchio di chiude ascoltare apprezzare produrre inviare
Il tagging nella Scuola3d
Agli oggetti virtuali della Scuola3D può essere associato un comando §tag che consente:
- di raggrupparli in categorie
- di raggiungerli dal web
Gli oggetti taggati possono essere consultati per categoria cliccando [1].