Quando il divertissement diventa attività didattica.

di Maria - 5 October 2008
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L’individuare parole-chiave in un testo per ricavarne uno schema, una sintesi o una mappa è considerata un’abilità fondamentale degli alunni che richiede di essere sviluppata e consolidata.
Ritengo che anche la capacità di assegnare una parola-chiave ad un brano letto o ad un racconto personale sia altrettanto essenziale, in quanto genera nell’alunno una metariflessione.
Tale abilità, peraltro, si rivela funzionale ad una cittadinanza digitale attiva e consapevole, poiché l’alunno è impegnato in prima persona nella “categorizzazione dal basso” o folksonomy, quando attribuisce etichette a testi scritti nel web.
Infine, attraverso l’ascolto o la lettura dei tags attribuiti dall’alunno al testo, l’insegnante può verificarne immediatamente la comprensione essenziale.
Considerate queste premesse, ho avviato in classe un’attività di tagging dei testi che gli alunni leggeranno nel corso dell’anno scolastico.
Quotidianamente aggiorneremo in classe una tabella dei tags più utilizzati.
Periodicamente, a partire dalla tabella ed utilizzando questa applicazione segnalata da Luisanna realizzeremo la tagcloud dei testi letti.

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Una chat sul web 2.0

di enrico - 8 March 2008
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I messaggi nella bottiglia vanno al naufrago

L’immagine dei messaggi nella bottiglia che vanno al naufrago, illustra bene le nuove logiche del web 2.0.

Vi propongo il report della chat (sul tema del web2.0), discussione in piccolo gruppo di giovedi’ 6 marzo 2008.

*** leggi la chat ***

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Lingue a colori

di enrico - 23 November 2007
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L’insegnamento in più lingue a scuola è uno dei temi forti di Futurum 2007, la fiera della formazione dell’Alto Adige, quest’anno alla sua prima edizione. Molto interessante l’approccio “a colori” delle scuole dell’infanzia ladine di Gardena e Badia.
Tutte le attivita’ in queste scuole sono marcate attraverso contrassegni colorati che indicano la lingua in cui il lavoro viene svolto.

lingue e colori

Se l’attività viene svolta in italiano il colore prescelto e’ il giallo, se la stessa (o altra) attivita’ è svolta in tedesco il colore di riferimento e’ il rosso, se la lingua è il ladino, il colore e’ il verde.

I colori accompagnano i bambini lungo tutto l’arco della scuola dell’infanzia, in modo che, usando piu’ lingue, essi abbiano sempre ben chiaro quale sia la lingua usata al momento.
Anche i pupazzi nelle drammatizzazioni indossano un abito linguistico (rosso, giallo o verde).

Lingue a colori

Nelle scuole dell’infanzia ladine in genere e’ una stessa insegnante ad usare di volta in volta le diverse lingue.
I colori associati agli oggetti e ai luoghi sono la marcatura semantica, il “tag” usato nelle attivià’ di tutti i giorni.
Probabilmente e’ proprio questo approccio a consentire alle scuole ladine di prescindere dal principio una persona una lingua, di solito considerato attentamente nell’insegnamento precoce. Nelle scuole ladine la marcatura della lingua continua ad essere molto forte, ma si sposta dalla persona dell’insegnante alla costruzione degli oggetti.

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Le nuove risorse

di enrico - 31 October 2007
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Report della chat di lunedi’ 22 ottobre 2007 su Scuola3D

SOMMARIO

Il nuovo database degli oggetti
Salvare la posizione come casa
Criptoteleport
Cloni
Teleport trasparenti
Halloween
Risorse: tutorial per gif trasparenti
Semanticlearning

chat del 22 ottobre 2007

PRESENTI:
maria, enrico, nicomarti, ste, alep, maestraleila, gioacolo, eddangela

*** Scarica e leggi la chat ***

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Coraggio: aprite un corso su Scuola3d (3dsemanticlearning)

di fiordiferro - 29 March 2007
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Ri-posto qui un intervento di Bonaria Biancu (chiedo scusa di aver reso statico in pdf un intervento dinamico, ma ho voluto creare un’ancora di significato da diffondere e da cui ripartire) sul suo Blog The Geek Librarian con un mio commento finale e l’invito a immaginare un percorso di formazione che interfacci strumenti web 2.0 e il mondo di Scuola3d.
Bonaria come sempre è sul tema.

Chi raccoglierà la mia sfida?

***Vai all’intervento su Blog***

***Scarica l’intervento in formato *.pdf e diffondi***

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Informal Learning and the Role of Emerging Social Technologies

di fiordiferro - 20 March 2007
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From Teemu Arina in Bolzanoconversation07

Abstract
When I talk about informal learning, I mean learning that is not directed or controlled by any formal institution or central body other than the individual alone. This resembles learner-centered learning, but more specifically, there is no one there to say what to do. It is solely driven by individual activity involving the pursuit of understanding without externally imposed curriculum. In that sense, there cannot be anything like informal training in the context of informal learning, because it embodies the assumption of the precense of an instructor. It may be argued that informal learning is not even related to education, which derives from the Latin verb educere meaning “to lead forth”, characterized by the presence of a more knowledgeable teacher leading the learners. The paradox of informal learning is: the moment you start to define or try to support it, you will start to formalize it, accidentally turning it into formal learning. This same logic is apparent when we recognize that social technologies are more suitable as learners tools rather than teachers tools.

**Scarica il Paper completo di Teemu Arina**

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X-pensiero

di enrico - 17 March 2007
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Luisanna Fiorini nel suo intervento a Bolzano Conversation 2007 pone la domanda: quando parliamo dello studente, in realtà di quale studente parliamo? Chi sono i nostri ragazzi e come costruiscono la loro conoscenza, la loro rappresentazione del mondo?
Nativi digitali, così come li ha chiamati Antonio Calvani nel suo intervento del mattino, i ragazzi della Google generation sono multitasking, hanno un altro modo di costruire la conoscenza, perchè costantemente in interconnessione sociale e di rete non soltanto con il web classico ma anche con tutti gli di comunicazione a loro disposizione, dal telefono cellulare al BlackBerry all’iTune.
Luisanna nota che l’esternalizzazione continua del pensiero interno dovuta all’interazione costante con lo schermo ha modificato profondamente il modo di costruzione del significato. Abbiamo un nuovo modo di costruzione del messaggio verbale. Un tempo il pensiero su carta doveva essere già prima completamente elaborato nella nostra mente, oggi anche con un semplice word processor possiamo riscrivere, rielaborare mentre scriviamo; il pensiero si forma dentro e contemporaneamente fuori di noi.

Rose Marra, David Jonassen, Luisanna Fiorini a Bolzano Conversation 2007
Bolzano Conversation 2007 - Rose Marra, David Jonassen, Luisanna Fiorini - Foto: Enrico Hell

I luoghi dell’apprendimento si sono spostati ai canali informali che sono molteplici e questi luoghi sono tutti accessibili dalla rete. Laddove precedentemente il senso si costruiva in profondità, con fatica individuale, oggi si costruisce in orizzontale, in interazione e con l’accelerazione (il sistema passante, di Alessandro Baricco, ne I BARBARI, 2006).

I luoghi piu’ frequentati di rete sono SecondLife, MySpace, YouTube, Flickr, perchè sono motore di costruzione collettiva-connettiva della realtà; non è un orientamento dall’utente alla macchina ma dalla macchina all’uomo. Non sono più soltanto i media ad editare l’utente ma ora è l’utente che edita i media, come diceva Marshall McLuhan.

Tutto questo è web 2.0 , un flusso di informazione continuo in cui si muovono anche i nostri ragazzi.

La parola X-pensiero è mutuata dal linguaggio XML, e l’Xpensiero è il pensiero delle etichette. Oltre essere un linguaggio XML è anche un modo diverso di stutturare l’informazione.

Ed è chiaro che bisogna organizzare questo flusso ininterroto di immagini contenuti e pensieri cercando di fornire anche le possibilità giuste di archiviazione e di recupero di questi dati e di queste informazione. Non esiste un motore di ricerca semantico per eccellenza. Il Web semantico è una responsabilità sociale, sottolinea Luisanna:dobbiamo noi creare documenti e i materiali significanti che se immessi in rete in modo corretto possano essere interpretati nella maniera significante e dinamica, non soltanto statica. Archiviare i dati dunque non è una operazione additiva è invece una operazione di tipo semantico. Abituiamo dunque i nostri studenti a gestire la complessità in cui sono inseriti, esorta Luisanna, abituiamoli a capire qual è la pertinenza, a riflettere e a metariflettere sia sui percorsi proposti che su quello che vivono nella rete.
“Ho chiamato questi momenti ancore di significato, conclude Luisanna Fiorini, perchè la metafora della rete come fluire ininterrotto dell’informazione ha bisogno di momenti in cui ci si sofferma e si capisce che in questo percorso questa è la significatività, il momento della conoscenza. Posso condividerla con altri ma soprattutto sono io che devo riflettere per costruire il mio senso”.

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Bolzano Conversation 2007

di enrico - 15 March 2007
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Conversazione sull’uso delle tecnologie nell’apprendimento e nell’insegnamento, il Convegno che si svolgerà domani a Bolzano all’Auditorium di via S.Geltrude 3, promette relazioni e un dibattito interessante.
Sviluppare l’abilità di comprensione attraverso la costruzione di modelli con le tecnologie è il titolo dell’Intervento di David Jonassen (University of Missouri), Ergonomia educativa e nuove tecnologie il titolo dell’intervento di Antonio Calvani (Università di Firenze).

Nella sezione esperienze, segnalo, Progettare Ambienti Virtuali di Apprendimento per la comprensione significativa: la sfida nuova del costruttivismo socio-culturale attraverso le nuove tecnologie di Piergiuseppe Ellerani (Università di Bolzano) e Ontologie e folksonomie nel progetto EduOntoWiki, proposta che verrà presentata da Corrado Petrucco (Università di Padova).
Luisanna interverra’ con la relazione Xpensiero: etichette per costruire significato, tema centrale oggi nel nostro progetto Scuola3d.
Alcune parole chiave di questo convegno: web2.0, web semantico, costruttivismo sociale, etichette di significato.

Il programma completo del convegno è visibile qui

La casa di David Jonassen  -  dalla sua home page http://www.coe.missouri.edu/~jonassen/

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