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Scuola di Casteldelpiano.
Casteldelpiano, 14 dicembre 2006
1. Questa mattina i bambini delle classi 5°B ed 5°A si sono riuniti nell’ Aula magna della Scuola Primaria di Casteldelpiano. Qui li aspettava la Signora Mariella per spiegare loro l’importanza delle contrade e del Palio in questo nostro piccolo paese dell’Amiata.
2. Nell’antica tradizione Amiatina il nostro paese è suddiviso in 4 contrade. Ciascuna ha tre colori: il Borgo ha il viola, il rosa e il nero;il Poggio si presenta con i colori giallo ,verde e rosso;il Monumento con i colori rosso, blu e bianco; infine le Storte si mostra con i colori bianco, celeste e nero. Queste sono nate nel 1400, quando un gruppo di persone che non avevano nessuna religione, formarono delle compagnia laicali: quella “dei neri” che ora appartiene alla contrada del Borgo; ”del Sacro Cuore”, che adesso appartiene al Poggio; la compagnia laicale “dei Bianchi” ra appartiene al Monumento; la compagnia laicale “dei Celestini”adesso appartiene alle Storte. Durante il Palio dell’otto di settembre, le contrade “entrano in guerra” attraverso una gara; il palio è una corsa in cui il Capitano di ciascuna contrada sceglie un fantino che, cavalcando a pelo, deve arrivare prima degli altri ”barberi”, cioè dei cavalli delle altre contrade.
3. Mariella ha informato loro, che l’ultima domenica di maggio un pittore, scelto dai capitani, compone una tela che a Siena si chiama “cencio”: è il premio del Palio. Nel cencio, cioè il dipinto, devono esserci rappresentati i cavalli, qualcosa del nostro piccolo paese, il colore di tutte le contrade e la Madonna, visto che l’intero paio si corre in suo onore. La tela deve essere rettangolare e stretta. Finita, l’opera viene mostrata al Sindaco e a tutto il popolo nella Chiesa della Madonna delle Grazie. Dopo viene benedetta dal parroco.
4. La cena in contrada che precede il giorno del Palio è come un rito propiziatorio; i contradaioli si riuniscono nella sede per cenare tutti insieme, dopo si canta e si balla, sperando di far cadere la buona sorte sul proprio cavallo e sul proprio fantino. Alla fine due bambini estraggono a sorte il cavallo, dopo scelgono il fantino di ogni contrada. Il cavallo viene consegnato al “barbaresco” che dovrà nutrire, pulire ed preparare per la corsa
5. Il sette settembre è finalmente arrivato, la famosa corsa dei cavalli che un tempo si chiamava “guerra”, chissà come andrà? Cosa accadrà, chi vincerà????? Nel cuore di ogni contradaiolo mille sentimenti si scontrano…La gara del giorno successivo è preceduta da sfilate storiche, dove coi costumi di un tempo, le quattro contrade sembrano sfidarsi mostrano il loro valore e il loro coraggio di un tempo. I tamburini precedono il corteo. Gli sbandieratori delle vari colori si fermano in piazza Madonna per il loro spettacolo. Tutto il paese sembra fermarsi per l’occasione.
6. Il giorno del palio il cavallo entra in pista, il responsabile adesso diventa il fantino. Il giudice della gara è un uomo che si chiama “mossiere”, le decisioni della gara spettano tutte a lui, però alla fine dei quattro giri della gara non comanda più niente. Questa persona si trova sopra una piattaforma di legno, vicino a un pedale che serve per far cadere il “canape”, cioè una corda molto spessa che attraversa da una estremità all’estremità, la pista. Il canape è legato quindi ad un colonnino di pietra, che a suo tempo fu montato appositamente, nel punto in cui i cavalli devono partire. Il “canape” è collegato al pedale che scatta e fa cadere a terra la corda, nel momento in cui inizia la corsa.
7. Ora tutti i cavalli sono entrati tutti in pista e sono pronti per partire. La partenza della corsa si chiama “mossa”, questa può essere valida ed allora il Palio è iniziato. Altre volte però la “mossa” non è valida e in questo caso il mossiere spara un colpo di fucile e i cavalli devono ripartire da capo. Alcuni cavalli, per partire devono stare vicine al colonnino, mentre altri in mezzo alla posta; altri ancora devono partire “ingambati”, cioè dietro agli altri cavalli, perchè sennò non riescono a prendere la corsa nel modo giusto. Il mossiere fa scattare il meccanismo e cioè fa cadere il “canape” quando vede tutti i cavalli abbastanza allineati per poter partire tutti insieme. Una volta fatti i quattro giri della gara,il vincitore è soltanto il primo cavallo, mentre le altre contrade non vengono considerate e anche se arrivano seconde o terze non importa.
8. Il vincitore viene festeggiato e festeggia nella sede della propria contrada, queste feste però durano a lungo, a volte intere settimane! Ma per il momento appuntamento per tutti alle ore nove, quando vengono lanciati i fuochi d’artificio in piazza Garibaldi. I fuochi si fanno esplodere in onore della Madonna, e intanto la contrada vincitrice fa sventolare i colori delle proprie bandiere per tutta la piazza. Canti e balli durano poi tutta la notte…
9. La signora Mariella se ne va e gli alunni la salutano con entusiasmo. Presto ritornerà a scuola in occasione del concorso “F.Arrighi, il tema più bello sul Palio”. Questi ed altri cronisti non mancheranno di parlarne…
I mitici autori di questo testo sono: il mitico FILIPPO e l’incredibile LORENZO!!!!!
Alla prossima avventura!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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