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Non avevo mai chiesto a mio padre di venire nelle mie classi a parlare delle sue esperienze, ma questa volta, spinta anche dai miei alunni, ho deciso di invitarlo. Ma che avrà di tanto speciale mio padre? Niente, a parte il fatto che la sua passione è sempre stata la montagna e che questa passione lo ha portato a scalare le vette più alte del mondo. Perciò, visto che Gocciolina era caduta anche in montagna, ho pensato che sarebbe stato interessante per i bambini, parlare con una persona che aveva visto le montagne più alte della Terra, che avrebbe potuto illustrare e descrivere i diversi ambienti e le sensazioni provate…
Così il Vecchio Orso (questo è il suo nickname, ma si chiama Francesco Santon) è venuto a trovarci in classe, portando con sè immagini ed emozioni. Non avrei mai immaginato che i bambini rimanessero così attenti alle sue spiegazioni e affascinati dalle immagini del DVD restaurato della spedizione italiana che conquistò, nel 1954, il K2, la seconda vetta più alta del mondo (cima che sarebbe stata raggiunta esattamente 29 anni dopo, nel 1983, dalla spedizione organizzata da mio padre). Al termine della visione del filmato, il vecchio orso è stato assalito dai cuccioli, che lo hanno tempestato di domande, alcune molto profonde, come “cosa ti ha spinto ad andare in montagna?”, oppure “cosa provi quando sali su quelle montagne altissime?”…
Raccontando le sue esperienze, mio padre ha cercato di trasmettere ai bambini ciò che da sempre è stato il suo ideale: “Un uomo non vale più di un altro perchè ha scalato un ottomila, è semplicemente più fortunato perchè è riuscito a realizzare una cosa che ha scelto di fare nella sua vita”. Cercare di realizzare i propri sogni, quindi, i propri ideali rispettando la natura che ci circonda e ciò è possibile soltando se conosciamo il territorio e le sue risorse, perchè ogni ambiente è un tesoro da scoprire.
Ecco cosa scrive Larissa: Sabato scorso è venuto il papà della maestra Anna a scuola per farci vedere dei filmati molto interessanti sulle montagne più alte del mondo.
Gli abbiamo fatto delle domande per sapere qualcosa sulla montagna e anche chiedere qualcosa di personale e lui ci ha risposto.
Lo abbiamo invitato perchè abbiamo scritto un libro dove alcune gocce, che siamo noi, cadono in diversi posti del mondo: nel deserto, nella savana e anche appunto in montagna.
Devo dire, che la visita del sig. Santon è stata molto interessante – forse ci verrà a trovare un’altra volta, quando tornerà dal Cile.
Grazie papà…alla prossima!
Anna
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