La complessità e il caos

di enrico - 19 November 2005
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Complessità, caos e riduzionismo, questo il titolo della conferenza nell’ambito delle iniziative collegate alla mostra di Leonardo a Bolzano, tenuta giovedì da Marco Bianucci, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia. L’Istituto promuove la ricerca scientifica nel settore in tutta Italia. E per di più ha allestito un importante portale per la divulgazione, la didattica e l’innovazione denominato Informando. Una realizzazione di Informando è Archimedes, le “Grandi Domande” della scienza, quale appunto: il caos e la complessità.

Bisogna cominciare a ragionare criticamente sul riduzionismo, da secoli uno dei pilastri fondamentali della fisica, spiega Bianucci. In crisi è l’idea che ogni problema vada affrontato solo per scomposizione in sottoproblemi. Non è sempre vero che quanto più i problemi si scompongono e si isolano, anche idealmente, dal contesto, tanto più si giungerà a una spiegazione efficace.
Il riduzionismo in realtà è entrato in crisi quando le previsioni della meccanica hanno proposto il ricorso a modelli statistici. Oggi l’insufficienza del riduzionismo nasce dal fatto che molte situazioni possono essere spiegate solo mediante l’analisi delle relazioni fra parti. E’ questo l’approccio a caos e complessità proposto da Bianucci. Di fronte a situazioni tanto complesse da non poter essere descritte punto per punto, è necessario condurre una analisi delle relazioni fra le parti che compongono il tutto. Le leggi della fisica sono sempre le stesse, dice Bianucci, ma cambia l’approccio. Serve un approccio indeterministico, anche se basato su leggi rigorosamente deterministiche.

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