Occhio alle idee…

di nicomarti - 19 October 2010
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Scuola3d è un terreno fertile per le idee.

In una delle nostre più recenti riunioni serali fra docenti, ci siamo ritrovati tutti accanto a Dambry87, che ha una sua idea: scrivere una tesi sui mondi virtuali. Non è il primo: ricordo Betti ad esempio, qualche anno fa; e più recentemente, Rosyluna, che fra gennaio e febbraio scorsi, veniva a far visita ai miei alunni, impegnati nelle loro costruzioni del momento. Anche Dambry87 aveva bisogno, quindi, di farsi un po’ di esperienza a Scuola3d. Numerose le sue domande, alle quali in parte avevamo già risposto: la sua curiosità sembrava davvero insaziabile. Durante la serata abbiamo rivisitato una delle zone più “antiche”, oserei dire storica, del nostro ambiente, vale a dire quella denominata “Scuola dei Folli-Creativi”. Non ho difficoltà ad immaginare l’espressione reale del nostro studente universitario, dietro l’avatar serioso da lui scelto per l’occasione: di certo stupore ed entusiasmo giovanile. In quella strana “scuola”, tanti ricordi assolgono la mente: prima di tutti, i bambini di seconda elementare, che ora sono in prima superiore.

Essi ricostruirono proprio qui la loro vera scuola; si tratta di un edificio dall’aspetto un po’ solenne e antico, ma ancora bello e affascinante, col suo prato verde pieno di cartelli colorati parlanti, un’unica grande aula all’interno, ricca di banchi che suonano e cartelloni sulla “sinestesia” delle varie stagioni. Era questa, anche zona d’incontro fra alunni di scuole lontane, sparse per quasi tutta Italia. Da un cartellone laterale, Derrick, Massarini, Infante e Impostore sembrano ancora guardare dalla loro foto: un po’ stupiti pure loro? Certo lo era senz’altro Derrick, quando indossando l’avatar dinoccolato di Pinocchio, entrò per la prima volta proprio davanti a quella scuola… Ma torniamo alle idee realiste e più attuali di Dambry: domanda dei risultati dei nostri progetti in 3d, delle verifiche che sono state fatte sulla progressione degli apprendimenti nel mondo virtuale. Un argomento di certo scottante, che mi piacerebbe affrontare in maniera nuova e più “scientifica”: personalmente, ho cercato sempre di valutare in modo obiettivo ciò che veniva fatto, ma perché non pensare veramente ad applicare un metodo in linea coi criteri valutativi più moderni? Ad esempio mi piacerebbe accertare con degli specialisti del settore quali variazioni, vi sono, se ve ne sono, nell’apprendimento dei bambini che usano a scuola il 3d. Ecco un’idea da approfondire, cui penso già da un po’…magari un po’ di aiuto con idee in proposito, non ci starebbe male…

Ma andando avanti con la serata, l’ordine del giorno prevedeva l’esposizione delle nostre “idee” progettuali per quest’anno scolastico. Eccone alcune che abbiamo esposto a “teleport meteo” : un grazie ad Enrico per l’ospitalità, anche se la zona da usare era quella della Bacheca, ma di certo non ci formalizziamo! Così alcuni cartelloni dal fondo blu, rosa, viola…sono comparsi con quello che avevamo in mente: idee che avevano già una loro forma, altre in forma di bozza e da definire; qualcuna che deve ancora arrivare, oppure che viene dimenticata. Ad esempio, per quanto mi riguarda, una mamma della mia scuola, impegnata, perché vuole creare anche lei qualcosa accanto a suo figlio, che con i compagni lavora regolamente da 4 anni a scuola3d insieme a me.

Credo che ne nascerà un piccolo progetto, certo di carattere familiare, che mi ricorda un gruppo di genitori intraprendenti di qualche anno fa. Essi da casa o dall’aula multimediale della scuola di cui avevano chiesto l’uso, decisero di dare il loro contributo. Da una parte lavoravano alla creazione di fiabe che “vestivano” bene le variegate personalità dei loro figli: servirono ad superare momenti di stasi nella crescita personale o a modificare alcuni comportamenti che penalizzavano almeno dal punto di vista sociale, la classe; dall’altra crearono edifici in 3d dell’ambiente amiatino che desideravano fortemente far ritrovare ai loro figli i quali abitualmente entravano insieme agli insegnanti in Scuola3d.

Dopo tutte queste divagazioni, di cui mi scuserete…ecco la chat dell’incontro di cui parlo, nonchè i cartelloni “fotografati” per non perdere memoria delle nostre preziose idee: sono quelle che ogni insegnante “tira fuori” per la costruzione di una nuova didattica, attiva e non convenzionale né banale e rappresentano senz’altro il meglio di noi. Adesso tutto sta a realizzarle…
Buon inizio allora a tutti noi di Scuola3d.

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