“Alla scoperta delle regioni d’Italia”: The end

di eddangela - 3 June 2009
tags interni : , , .

“Alla scoperta delle regioni d’Italia”: un iter di curiosità conoscitiva, la possibilità di rendere effettivo, per quanto possibile da lontano e aiutandosi con il virtuale, l’approccio ad altri contesti, altri usi, altri costumi, altro da noi.
L’esperienza partiva dalla considerazione che si può essere cittadini del mondo laddove si abbia piena consapevolezza del sè, della propria identità geoculturale. Muovendo da questo presupposto è conseguente l’apertura verso altro e altri.
Intanto bisogna che l’alunno cominci a realizzare ciò; così in modo induttivo, dalla realtà assolutamente circostante, s’è passato negli anni ad allargare il raggio d’azione, proprio come i cerchi concentrici provocati da  un sasso lanciato nell’acqua.
“Geolandia, la Campania in 3d” è stata occasione di conoscenza approfondita della propria regione, in rapporto a quanto c’è di bello e a quanto c’è di problematico.
La realtà va guardata e spiegata, altrimenti non è possibile modificarla.
Quest’anno gli alunni della classe 5^A sono partiti  dalla propria regione per poterne esplorare le altre, nel rispetto della differenza e nell’ottica della scoperta della matrice comune.
Sono stati analizzati geo-graficità, geo-economia, aspetti culturali, storici, folkloristici, gastronomici e anche i dialetti, mediante registrazione di proverbi tipici. Proprio quest’aspetto ha particolarmente colpito gli alunni, che si divertivano molto nel cercare di pronunciare parole molto diverse dal nostro idioma.
A me piace questo progetto “Alla scoperta delle regioni d’Italia” perchè aiuta le persone ad avere uno spirito collaborativo per cercare di ottenere uno scopo, nel nostro caso quello scopo è realizzare un sito in cui esprimiamo emozioni riguardanti le regioni del nostro Paese attraverso i disegni. Poi è divertente anche quando registriamo i proverbi delle regioni e ci impegniamo a pronunciare bene il loro dialetto.diceva Francesco in un commento 

“… noi non dobbiamo essere chiusi solo nella nostra regione ma dobbiamo
stabilire i pregi e i difetti di ogni regione”
“E’ stato molto bello registrare i proverbi,  è divertente e istruttivo allo stesso tempo.
.. ”
diceva Viviana

Spesso lo zoom s’è fermato sui problemi  e sulle problematiche: la realtà è ciò che è, spesso proprio sotto gli occhi.
Pertanto è indispensabile spiegare, sviscerare, analizzare, ipotizzare soluzioni.
Mi viene in mente il concetto di “resilienza”: nel contesto educativo è fondamentale, per fronteggiare ed essere incisivamente positivi in situazioni negative.

La motivazione è stata alta, così come il coinvolgimento attivo e costante, con l’acquisizione di un metodo di lavoro produttivo e gratificante, supportato dall’equilibrio del reale, del realistico e del tecnologico.

Wiki, blog, sito dedicato

 

tags esterni :Technorati Tags: , , .

3 Commenti a ““Alla scoperta delle regioni d’Italia”: The end”

  1. Maria scrive:

    Essere incisivamente positivi in situazioni negative!!
    Diventa sempre più difficile, devo riconoscerlo.
    Intanto ringrazio Dio che non fossero presenti ieri a scuola tanti alunni.
    Solo quelli che dovevano ritirare un premio per un progetto di educazione alla legalità (da ridere) ed erano in aule lontane.
    I piccoli della materna, invece erano tanti e in prima linea….di fuoco.
    Molto spavento e tante auto d\’insegnanti da buttare.
    Per quanto ancora riusciremo a resistere senza arrenderci.

    http://www.napolinord.info/index.php?option=com_content&task=view&id=2788&Itemid=36

  2. nicomarti scrive:

    E’ davvero incredibile!!! Come si fa a sopportare tutto questo…senza che nessuno faccia veramente qualcosa!
    Non arrendetevi, non ci arrendiamo, certo, e speriamo che quei piccoli che oggi hanno vissuto tutto ciò, possano almeno loro cambiare qualcosa, visto che noi, della nostra generazione non ne siamo veramente capaci…

  3. eddangela scrive:

    Bene, è stato simpatico arrivare a scuola e pensare che un tir ti stesse venendo addosso, vedere le auto volare e pensare che potevi magari anche beccare una pallottola. Devo dire che nemmeno Forsyth, Clancy o Follet mi avevano tanto coinvolta.
    No, non è solo spavento, qui non c’è più niente da dire, solo da fare.
    Le foto non m’è andato di metterle nel blog quella sera, le commentavamo Luisa ed io, e se a me ha stomacato “Carditello= Beirut” non voglio che succeda anche a loro.
    Vabbè, noi siamo anche questo: come dire giorno di scuola “alternativo, emozionante, surreale”.
    Vediamo che succede il prossimo mercoledì.

Scrivi un commento

This is a captcha-picture. It is used to prevent mass-access by robots. (see: www.captcha.net)

Leggi e ridigita i 5 caratteri compresi tra 0..9 (cifre) e A..F (lettere), quindi conferma.

  

Se i caratteri non sono leggibili, genera una


Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 3.0 License.