Una chat anomala
di fiordiferro - 21 September 2008Lunedi’ 15 settembre 2008, invitati da Nicoletta, ci siamo ritrovati numerosi dentro scuola3d per iniziare l’anno scolastico, come ogni scuola che si rispetti. L’incontro era stato previsto per cominciare a scaldare i muscoli, rivederci, confrontarci.
Ma, inevitabilmente in questi giorni, la discussione si è spostata sulla “riforma” della Ministra dell’istruzione Maria Stella Gelmini.
Che dire. Cosa e come rappresentare qui l’amarezza, lo sconcerto, la frustrazione di insegnanti di scuola di base che da tanti anni lavorano dando anima e corpo e tempo e fatica alla scuola, con stipendi ridicoli, in situazioni logistiche al limite?
E’ stato un coro unanime, dagli insegnanti di Milano a quelli di Napoli.
Per questo scrivo due righe, per esternare il mio sentire.
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Gentilissima Avvocata Maria Stella Gelmini,
mi permetto di disturbarLa con questa mia annotazione. Mi ritengo estremamente fortunata di lavorare in provincia di Bolzano, dove per le note questioni di autonomia speciale la scuola è salvaguardata dalle ondate “innovative” del governo centrale.
Le porgo qui però tutto lo sconcerto, l’ansia, e, se permette, anche la rabbia, dei miei colleghi di tutta Italia che quando parlano di scuola sanno di cosa stanno parlando, e rappresentano le istanze di un sistema che ha bisogno di BEN ALTRO rispetto alle Sue “riforme”. Proporrei timidamente di migliorare la qualità degli edifici scolastici (non vada a visitare quelli di Bolzano, vada nel sud tanto bistrattato), di incentivare lo sviluppo tecnologico, di aiutare le fasce deboli con contributi adeguati per testi e materiali, di incentivare la formazione SERIA dei docenti offrendo loro delle opportunità reali di crescita.
NON di operare manovre per tagli e disincentivi alla scuola pubblica.
Una nota a margine, rispetto agli insegnanti del sud: qui, in provincia di Bolzano, udite udite, se non avessimo l’apporto di personale proveniente dal sud le nostre scuole chiuderebbero per mancanza di docenti. Sono personalmente grata ai miei colleghi che, magari con due lauree, un dottorato, un master, partono dalla Sicilia e vengono ad insegnare nelle scuole delle valli.
Auspico anche di avere nelle classi di scuola elementare insegnanti non di origine italiana, portatori di storie e diversità e complessità, bambini colorati senza grembiuli, serietà delle istituzioni e dei servizi, qualità diffusa e benessere per tutti i bambini, soprattutto per quelli che, provenienti da famiglie meno abbienti che NON possono pagare scuole e attività private, solo nella scuola pubblica hanno possibilità di “crescita”.
Ho nel cuore tanta amarezza.
Nel restare a disposizione per un eventuale confronto, mi è gradita l’occasione per porgerLe distinti saluti
Luisanna Fiorini
21 September 2008 alle 9:29 am
Cara Luisanna,
la stima per le persone, te in questo caso, non è un optional e non nasce per caso, anzi si rafforza nei tempi bui. Perchè noi viviamo tempi bui e pericolosi, in cui non è possibile far finta di niente, non più, se mai o sempre s’è fatto.
Nonostante tutto qui, a Napoli , anzi a Cardito, anzi a Caivano, dove ho già avuto modo di invitare l’Onorevole Ministro Gelmini a “vivere” la scuola, quella che “esiste ancora più fortemente” malgrado l’inesistenza di tutto, noi ci siamo perchè ci crediamo.
E ci saremo ancora più vivi e allegramente, Luisanna, perchè noi lottiamo da sempre già contro tanto altro marciume.
Insieme a noi, tutti quelli che, nelle menti convenzionali, sono definiti “del sud” e che si aggrappano alla passione per “costruire cultura e formare”, signor Ministro, non “distruggere o affossare la scuola italiana”, come sembra ritenga Lei.
Ciao Fiore, a domani sera
Angela Eddario
(perdonami, ma ora ci sto stretta nel nick)
21 September 2008 alle 10:03 am
Cara Luisanna e Cara Edda,
la discussione nella mia scuola è sfociata in un documento che gli Organi Collegiali hanno approvato e che è stato deciso di pubblicare nel sito del mio Istituto, il Comprensivo O.Vannini di Casteldelpiano, dove è possibile leggerlo qua: http://lnx.ovannini.it/xoops/modules/news/article.php?storyid=47.
Io non ho altre parole, ma certo dopo tanti anni di insegnamento, posso solo dire: non smettiamo di credere che la scuola è il posto dove si formano e crescono le nuove generazioni. Nella scuola è il nostro futuro. Questo vorrei ricordare al ministro Gelmini.
Cordialmente
Nicoletta Farmeschi
21 September 2008 alle 1:14 pm
Intanto ho verificato un articolo dal quotidiano Allto Adige del 18 settembre 2008, in cui viene annunciata la presenza del Ministro Gelmini a Bolzano ad un convegno sulla scuola organizzato da FI il 27 settembre 2008, alle 18.30 all’Auditorium Roen.
Ecco il testo dell’articolo del quotidiano:
http://www.scuola3d.eu/documenti/6/6671_AA_2008_09_18.JPG
Se avete appelli o documenti da consegnare al ministro in occasione del suo incontro a Bolzano metteteli in commento o in altro post sul blog, io cerco di organizzare la consegna (se me la lasciano fare).
Il testo del decreto legge Gelmini lo trovato qua:
http://www.edscuola.it/archivio/norme/leggi/dl28808.pdf
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I tre punti critici del decreto sono i seguenti:
Art. 2 - Valutazione del comportamento degli studenti
1. Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della
Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in
materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti
nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di
scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni
studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede
scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attivita’ ed
agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche
anche fuori della propria sede.
2. A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, la
valutazione del comportamento e’ espressa in decimi.
3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita
collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione
complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la
non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del
ciclo. Ferma l’applicazione della presente disposizione dall’inizio
dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro
dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca sono specificati i
criteri per correlare la particolare e oggettiva gravita’ del
comportamento al voto insufficiente, nonche’ eventuali modalita’
applicative del presente articolo.
Art. 3 - Valutazione del rendimento scolastico degli studenti
1. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la
valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e
la certificazione delle competenze da essi acquisite e’ espressa in
decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di
maturazione raggiunto dall’alunno.
2. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo
grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli
alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e’
espressa in decimi.
3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a
conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non
inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
4. L’articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005,
n. 226, e’ abrogato e all’articolo 177 del decreto legislativo
16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) i commi 2, 5, 6 e 7, sono abrogati;
b) al comma 3, dopo le parole: «Per la valutazione» sono inserite
le seguenti: «, espressa in decimi,»;
c) al comma 4, le parole: «giudizi analitici e la valutazione
sul» sono sostituite dalle seguenti: «voti conseguiti e il»;
d) l’applicazione dei commi 1 e 8 dello stesso articolo 177 resta
sospesa fino alla data di entrata in vigore del regolamento di cui al
comma 5;
e) e’ altresi’ abrogata ogni altra disposizione incompatibile con
la valutazione del rendimento scolastico mediante l’attribuzione di
voto numerico espresso in decimi.
5. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2,
della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro
dell’istruzione, dell’universita’ e della ricerca, si provvede al
coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti e
sono stabilite eventuali ulteriori modalita’ applicative del presente
articolo.
Art. 4. - Insegnante unico nella scuola primaria
1. Nell’ambito degli obiettivi di contenimento di cui
all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,
con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti
di cui al relativo comma 4 e’ ulteriormente previsto che le
istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico
insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali.
Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate
alla domanda delle famiglie, di una piu’ ampia articolazione del
tempo-scuola.
2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di
cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n.
112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133, e’ definito il trattamento economico dovuto per le ore di
insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento
stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.
22 September 2008 alle 12:54 am
Ciao Enrico.
Sei stato gentile a linkare il D. L. in questione. Su di esso ho riflettuto e rilevato dei nodi problematici. Li ho segnati qui
http://www.scuola3d.eu/documenti/70/6673_riflessioneangela.doc
Utilizzare un post non mi è sembrato il caso, mi sembra più pregnante e autorevole questo
Angela
22 September 2008 alle 5:58 pm
Vorrei aggiungere alle vs riflessioni un’ultima considerazione. Riguarda il tempo-scuola che, secondo me è una delle variabili fondamentali per la qualità del processo educativo. Come riportato ..nel D. L. 137 art. 1 si legge: - … nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola. …-
Ebbene mi chiedo:sin dalla precedente “riforma” morattiana i genitori potevano scegliere se avvalersi o meno delle ore di laboratorio opzionale (3 ore a settimana). Nella mia scuola nessuno dico NESSUNO in questi anni ha optato per la rinuncia. Di fatto le ore opzionali hanno continuato a far parte del curricolo (complessive 30 ore settimanali)
Questa mi sembra sia stata l’opzione prevalente ovunque in Italia.
Una persona “sensata” avrebbe ricavato da questa semplice informazione-statistica quella che è LA DOMANDA DELLE FAMIGLIE.
Maria Gragnaniello
22 September 2008 alle 8:17 pm
Sono io, sono me, come diceva Panagulis.
Sono appena tornata da un corso di formazione sorprendente, assolutamente!, relativo all’alterità.
Nulla è per caso, nemmeno l’impeto con cui ne firmai l’adesione, ho scoperto, perchè è servito a chiarirmi ulteriormente le idee.
Attraverso un percorso, durante il quale tante volte è venuto fuori il termine sentire in luogo dell’abusato capire, ecco il nodo centrale dell’intervento pseudoculturale che si sta operando nella Scuola:
Onorevole Gelmini, sa perchè sono proprio contrarissima alla figura del maestro unico?
Perchè, vede, è l’ ALTERITA’ che FA SCOPRIRE e RAFFORZA l’UNICITA’!
L’unicità che prospetta Lei è univocità, è chiusura rispetto all’altro.
Onorevole, il problema della società odierna è la difficoltà di comunicazione, a cui sottende l’incapacità di aprirsi all’altro.
E’ nell’incontro e nel sentire dell’altro (nel rapporto tra pari, tra docente-alunno, tra colleghi) che io percepisco, avverto, sentio la sua domanda e viceversa.
E’ nell’affiancamento, è nel camminare insieme e condividere, è nella rete di rapporti che io cresco ed educo all’autonomia, alla capacità critica.
Come ritiene che si possa ritornare indietro? L’espansione non può essere contratta a piacimento.
E allora, facciamo quadrare i bilanci andando a scovare i soldi dove sono in surplus.
Angela Eddario
22 September 2008 alle 9:40 pm
Sul nostro sito, www.irrelombardia.it, sto curando dal 1 settembre una rassegna stampa che raccoglie articoli e dossier sul decreto Gelmini e \
22 September 2008 alle 9:41 pm
…conseguenze. La direzione non mi ha autorizzato ad aprire un blog. Non posso che dirvi quindi…grazie!
23 September 2008 alle 7:54 am
Evviva la censura, fr@, se ci fa capire entro quale framework istituzoinale ci vorrebbero far muovere. Ma io sorrido: una volta, quando l’informazione era in mano a pochi, costoro riuscivano a bloccare la libera espressione. Oggi sorrido e sorrido e sono grata alla rete, alle persone, ai blog, ai socialsoftware (oddio: vuoi vedere che qualcuno delle istituzioni penserà che sia un nuovo centro sociale come il Leoncavallo?????)
24 September 2008 alle 1:18 am
Cara Fra e cara Luisanna, non comprendo!
Un eventuale blog così istituzionale ed autorevole avrebbe potuto essere luogo di vero incontro, arricchente confronto e democratica discussione generativa, non come quelli che ho trovato in giro, a volte assolutamente ineducati.
Che peccato!
Mah! Sarà stata senz’altro una scelta sentita e motivata.
Intanto, continuiamo a leggere tutti, tutto, dappertutto: corrobora l’apertura mentale e il senso di libertà.
:) ciao e buon lavoro!
Angela
24 September 2008 alle 7:22 pm
Cento, Mille luoghi diversi. Tanti e vari. Fr@ ha la necessità del suo luogo. Maestramaria crea un suo blog. E tutti nasciamo su, partiamo da, torniamo su scuola3d. Edda, la rete ha tante anime, e io ho intendo di rispettarle tutte. A braccia aperte.
Io CREDO nella cultura Open.
Un bacio a te, Edda, che sei un gigante.
Luisanna
24 September 2008 alle 8:35 pm
Viste le misure, non credo proprio, Luisanna però… mi arrangio
Ritorno dall’ultimo incontro del corso a cui ho partecipato, ne parlerò in un post perchè ritengo che lo meriti davvero e mi piace farvelo conoscere, anche alle mie colleghe di scuola e al DS.
La cosa che mi ha colpito di più è stato quando il Ds del Circolo ospitante, quando gli hanno rimproverato di essere un po’ nervoso dall’inizio dell’a.s., ha risposto con dolcezza: -E non capite perchè? Come posso essere tranquillo quando vedo cosa succede alla scuola? Vi prego di rifletterci, perchè è il futuro ad essere compromesso -.
Ecco un incontro autentico . Che importanza ha conoscere lui il mio nome ed io il suo? Mi è arrivata la sua amarezza e forse la mia di riflesso quando, alla fine, gli ho stretto la mano.
Ho sentito di non essere sola.
Ho sentito, come mi diceva Giorgio Jannis a Dobbiaco: - Tu non sei mai sola, c’è la comunità digitale che ti sostiene -. Ecco un altro prezioso incontro, Fr@, (nulla è per caso, ti ricordi?) e una frase che non è solo tale ma esprime uno spazio infinito e le braccia aperte, come dice Luisanna.
Fr@ troverà il suo luogo. Chi ci crede troverà il suo luogo.
Un bacio. Angela
28 September 2008 alle 7:28 am
Nulla di fatto: il ministro Gelmini ha disdetto e non è stata presente all’inconto annunciato a Bolzano.
28 September 2008 alle 10:48 am
Avrà raccolto l’invito di Luisanna a venire da noi.
Lo apprezziamo molto.