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Natale: è un periodo speciale per i bambini. E’ sinonimo di sogno, possibilità, entusiasmo, gioia.
Proprio a questo proposito, gli alunni sono stati coautori di una serie di attività realizzate in relazione al progetto della classe 5^A di quest’anno “Leggere il giornale”,  che hanno coniugato quella flessibilità di transizione tra realtà/virtualità/irrealtà (assolutamente da ricercare e realizzare, se teniamo conto del mondo nel quale viviamo).
Partire dalla realtà, utilizzare il virtuale come possibilità di gettare uno sguardo oltre il proprio ambiente di vita, acquisire consapevolezza che c’è altro fuori dal sè, da ciò che si conosce, che ci è familiare, immergersi in realtà diverse ma avendo piena coscienza del proprio essere.
Virtuale come possibile, ben diverso dall’irreale che è impossibile.
La transizione tra una sfera e l’altra aiuta gli alunni a prendere coscienza di ciò che è, di ciò che può essere, di ciò che non è realizzabile. Se acquisisco consapevolezza della distinzione tra i tre mondi (e posso farlo se mi ci muovo dentro, se ne sono protagonista, se percepisco e ne rielaboro  le tecniche, insomma se padroneggio e non subisco), allora quella sorta di pendolarismo serve a rafforzare il mio essere, ad arricchirlo, a renderlo disponibile al nuovo conosciuto ed esperito. In tale prospettiva ecco:

- un esempio di Pubblicità Progresso Antibotti, per sensibilizzare al problema che ci riguarda da vicino,
indagandone cause e conseguenze, esprimendo emozioni e sensazioni, ipotizzando soluzioni;

qui il video  

qui la slideshow

qui  i commenti degli alunni

- la contestualizzazione proiettiva del  sogno nel mondo di Scuola3d

qui il post con video e commenti

- le Christmas carols&songs per realizzare concretamente  atmosfera

qui il podcast dedicato

- la riflessione sul significato profondamente etimologico  del Natale del Mahatma Gandhi,
che supera barriere ideologiche, religiose, culturali

qui il video
E così “Buon Natale”

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L’attività di “Fata Maddalena nell’orto” prosegue e sembra particolarmente adatta ad imparare con facilità come si costruisce: tutti gli oggetti raffiguranti le verdure e gli ortaggi si chiamano esattamente con i loro nomi comuni, per cui non ci si può sbagliare. Inoltre si costruisce con una certa libertà, senza l’obbligo di allineare le cose. Per i miei alunni è divertimento puro. In ogni caso, non rinuncio mai alla fase conclusiva dell’esperienza, quando si fa la sintesi di ciò che si è fatto: sembra superfluo, ma mai dare per scontato ciò che si è insegnato, per cui chiedo sempre ai bambini di fare il riepilogo.
Dalla “penna” di Francesco:

“Oggi siamo andati alla sala computer, abbiamo acceso i computer, siamo andati a Scuola3d.

Abbiamo mandato dei messaggi ai compagni e alla maestra e siamo andati a località Orto.

Abbiamo messo verdure diverse e abbiamo moltiplicato gli ortaggi.

Ecco come si fa: si fa apparire la finestrella che si chiama proprietà oggetto.

Per farla apparire bisogna….”

ps: grazie Mpg…lei sa il perchè
pss:se avete voglia, leggete qua: la mia scuola rischia di perdere, oltre al proprio bellissimo edificio, anche l’aula multimediale…lo so che i pc non contano di fronte alla sicurezza…ma se le cose non cambiano, i miei alunni rischiano di fare scuola… non sappiamo ancora dove…

Guardate il video di documentazione e ascoltate dalla  viva voce del mio alunno (il tempo è tiranno e Francesco scrive ancora al pc con una certa lentezza):

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9 dicembre 2008
Oggi abbiamo avuto 3 sorprese, come diceva la maestra. La prima era che a Scuola3d nevica!!! Scendono fiocchi da tutte le parti…La seconda sorpresa sono le lettere volanti a “teleport scrivere”: ma come avrà fatto la maestra? Prima o poi lo scopriamo… Infine abbiamo trovato la sorpresa più grossa: un quod sul quale la maestra viaggiava. Lei lo chiamava trattorone, figuriamoci! C’erano anche una moto e una grossa ruota, ma non volevano rispondere ai nostri comandi. La maestra dice che si chiamano “mover” e sono mezzi di trasporto che ognuno può scegliere dalle schede, a strumenti. Si cerca nella categoria “veicoli” e poi si annotano i  nomi dei mezzi su cui vogliamo muoverci la prossima volta.
Abbiamo incontrato gli alunni della maestra Betta, si lamentavano, perchè la “Nanni” non voleva farli venire da noi, chè dovevano lavorare
Poi siamo stati a “teleport mrx” dove abbiamo visto un sacco di quadri che volavano, dei pannelli con delle immagini sopra e un fiume che scorre sotterraneo, ma la maestra ha detto che ci torneremo la prossima volta.
Però il pavimento di “teleport scrivere” è rimasto uguale…forse dovevamo lavorare anche noi?
Alla prossima
I bambini della seconda di Casteldelpiano

ps: ma quando ritroviamo gli alunni della “Nanni”??? E come sta Edoardo che si è rotto un polso scivolando sul ghiaccio?

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