Archivio della Categoria 'web2.0'

Intelligenze e inferenze: Impostore, Derrick de Kerckhove, Francesco Margherita

di fiordiferro - 24 September 2007
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Per iniziare il nuovo anno di lavoro, vorrei riportare qui l’intervista a distanza che Michele Faggi, alias Impostore, ha ottenuto da DDK con la collaborazione di Francesco Margherita.
Io ho avuto il compito di essere un pò Pipes e un pò Hub, mettendo in connessione e favorendo l’output.
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Prima di una serie di interferenze connettive trasdotte dal corpo di Indie-eye e realizzate con mezzi in via di definizione insieme a Derrick De Kerckhove e Francesco Margherita che si sono prestati ad un gioco di scambi e una combinazione di stimoli soggetti a slittamento.

web 2.0 / italia / blog personali / network di nanopublishing: mi interessa la frizione tra corpo privato e corpo connettivo. Tutti i tentativi di nanopublishing visti dall’alto, cioè dalla prospettiva di un progetto editoriale ambizioso, in Italia si sono rivelati come un tentativo di accentramento collettivo sotto un unico possibile brand. Sfruttare i mezzi del web 2.0 per riproporre una vecchia idea di contenitore; ovvero il tagging selvaggio e l’illusione della partecipazione utilizzati per ottenere contenuti a buon mercato e per veicolare servizi (suonerie, incontri e cosi via). Considerate da una parte le scarse possibilità di trasformare il nanopublishing in un’attività retribuita e allo stesso tempo la semplicità di accesso a tutti i mezzi necessari per costruirsi il proprio web 2.0 (acquisto dominio, piattaforme CMS open etc.) ha ancora senso aprirsi un blog all’interno di un network di nanopublishing? Qual è una strada veramente connettiva per affrontare le possibilità del web 2.0?

DDK / Non c’è dubbio che un’implementazione veramente connettiva del fenomeno, riguarda la possibilità di agirne le modalità dal basso, su piattaforme web 2.0.
Questo permette di richiamare nel corpo degli individui connessi, quelle vibrazioni necessarie alla costruzione di spazi di condivisione in cui si possano veicolare contenuti riguardanti problematiche attuali, comunicate però al di fuori dei meccanismi della grande distribuzione.
Nanopublishing si configura per tanto come modello comunicativo che distorce la comunicazione mainstream, partendo da essa (essendo da essa resa possibile) e deviandone i contenuti verso il basso, concernendo la sfera dell’emotività, dell’attitudine, più che quella della razionalità e dell’assenso. Così la vibrazione diventa pulsione fisica, il corpo privato diventa corpo connettivo, attraverso questa straordinaria evoluzione del tatto in tele-contatto.

Musica e intelligenza connettiva: uno scenario possibile, cosa è cambiato e cosa potrebbe cambiare nella PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE dei contenuti?

FM / Quello che la connettività restituisce al mondo della produzione è qualcosa di più rispetto alla semplice condivisione di suoni: E’ condivisione di attitudini creative, ed è alla base della diffusione del web 2.0 come piattaforma creativa in sè.
Riguardo al sampling, cioè alle modalità di campionamento di suoni o rumori, prerogativa di tutta la musica contemporanea, la connettività mette in gioco molto di più che il confronto fra stili e sonorità: sul tavolo telematico vengono posti i processi creativi stessi.
E’ il caso dei Telefon tel aviv, noto duo di laptop music di fama internazionale, che sul loro myspace, a seguito di mille richieste ricevute di svelare il nome del software “magico”, adoperato per realizzare una delle loro canzoni più celebri, fahrenheit far enough, hanno pubblicato un’ immagine della pagina degli editing della canzone, in cui si vede che tutti gli interventi sonori sono frutto di sapienti “taglia e cuci” realizzati rigorosamente a mano sulle singole tracce. Per quanto riguarda invece la distribuzione di musica attraverso la rete, c’è da dire che nessuno si è potuto fare un’idea chiara di come questa si stia evolvendo. Myspace, che sicuramente in questo momento riscuote più successo di utenza rispetto ai siti web degli artisti, rimasti ad una comunicazione di tipo verticale, ha messo da pochi mesi a disposizione di chi utilizza il portale per fare musica, un servizio per gli autori che permette di vendere le proprie canzoni on line, conservandone i diritti per quanto concerne il prodotto venduto esclusivamente sulla rete.
Questo potrebbe consentire a realtà ancora più piccole di quelle indipendenti, realtà “casalinghe”, fatte di musicisti da cantina o produttori domestici, di poter continuare a svolgere la loro attività, incentivati da profitti economici che renderebbero quantificabile il loro successo sulla base di un riscontro diretto.
In questo senso la connettività porterebbe ad una democratizzazione della distribuzione di musica tale da garantire il successo di questo o di quell’artista in funzione di caratteristiche squisitamente legate alla musica in sé. Niente più fenomeni commerciali costruiti a tavolino insomma!

Cosa direbbe a chi sostiene che “internet non è un mezzo performativo”? I festival e i grandi contenitori di musica sono il segno di una civiltà dello spreco; è pensabile un festival che sfrutti internet e le ipotesi connettive in modo performativo?

DDK / La performatività del web 2.0 è già evidente senza considerare i software creativi, ed è destinata a crescere ulteriormente attraverso la completa immersione del corpo nei contenuti digitali che fra qualche anno sarà possibile con la tecnologia multitouch screen, attualmente in fase sperimentale. Quando il multitouch si diffonderà il telecontatto uscirà dai libri di De Kerckhove e sarà sotto gli occhi di tutti. I festival musicali di tipo tradizionale, luoghi di aggregazione e di contatto fisico, diventeranno esperibili on line attraverso il trasferimento telematico del movimento stesso del musicista. La performance fisica verrà registrata e trasmessa dalla rete in tempo reale. Il movimento fisico diventerà performance connettiva.

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congresso SIE-L

di maestraleila - 3 July 2007
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Carissimi,

domani parto per Macerata dove si terrà, dal 4 al 6 Luglio, il IV congresso SIE-L:  http://celfi.unimc.it/siel07/ .

Ne abbiamo parlato nella chat di lunedì 25 Giugno. Grande è stata la sorpresa e la gioia sapere che incontrerò qualche amico di scuola 3D! Anche noi avremo il nostro spazio: ”Scuola 3D: esercizi di intelligenza connettiva”

Come indicato sul sito del congresso,  l’evento vuole essere un momento di riferimento per il nostro paese ed un confronto scientifico e professionale fra i ricercatori ed i professionisti della formazione a distanza.

In particolare di questa edizione, mi attrae l’opportunità di una riflessione sull’apprendimento formale ed informale alla luce anche dei contributi del web 2.0, argomento che potrà arricchire la mia tesi di laurea ;-)

Speriamo di incontrarci in molti! A presto. leila

 

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La Biblioteca

di enrico - 24 June 2007
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Dalla chat del 18 giugno 2007 è emersa una proposta che ha catturato l’interesse, quella di pensare a una biblioteca comune per le scuole, un progetto aperto a tutti.
Si tratta di una proposta per l’anno scolastico 2007-2008, da definire e condividere nei dettagli.
L’idea di fondo è comunque quella di continuare a mettere in relazione reciproca i lavori di ogni scuola.
Una proposta che conferma l’orientamento di Scuola3D nella direzione del web2.0.

la ex bacheca di Scuola3D che potrebbe ospitare la biblioteca

In chat si sono individuate anche alcune risorse sperimentate o da testare, una di queste Tux Paint, che possono essere utili soprattutto per impostare il lavoro della biblioteca.

Presenti:
Nicomarti
Enrico
Gioacolo
Maria
Sabu
Betta
Ste

Sommario
Risorse: il wiki nella didattica
Risorse: Prolog
Progetti per il 2007/2008: la biblioteca
Scuola3d 2.0
Un mare di programmi
Dal testo al 3d e dal 3d al testo
Localizzare la biblioteca


***scarica e leggi la chat con le proposte progettuali***

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Personalizzare i contenuti

di enrico - 17 June 2007
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Sul nostro blog, nella barra di destra, si vede la sezione: News dal nostro blogroll.
Come è stata generata quella sezione?

Qualche indicazione la si ritrova in una chat tecnica tra me e Maria di qualche mese fa, quando si cominciava a sperimentare con gli rss.

Naturalmente, generare una lista di news può essere utile non soltanto per un suo inserimento nella barra dei blog, ma anche come link nell’ambiente tridimensionale di Scuola3D.
Per esempio, ognuno di noi puo’ mettere nella propria costruzione un cartello con link, cliccando il quale si apre la finestra web interna con la lista degli ultimi interventi sul blog che abbiano un certo tag o che appartengano ad una certa categoria.
Ho messo un esempio in piazza a questo proposito
Scuola 3d - la piazza
ingrandisci l’immagine

***Leggi la chat del 7 marzo 2007***

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Chat per l’inaugurazione del podcast Suonipoetici

di fiordiferro - 12 April 2007
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Chat intensa ieri sera su Scuola3d. Abbiamo inaugurato ufficialmente l’ultimo nato, il podcast suonipoetici, progetto di Roberto Didoni cha abbiamo accolto a braccia aperte.
Poesie, poesie lette da tutti, interpretate, fisicamente sonore.

In attesa che sia pronto un tutorial tecnico e concettuale su come generare i file audio per il nostro podcast, vorrei ricordare qui alcuni punti essenziali:
1)I files devono essere MP3
2)Ogni file deve avere dei metadata embedded, ovvero inseriti nel file stesso. Molti programmi audio, quando si esporta in MP3,(come Audacity, che consiglio e che da qui potete scaricare con il lame già predisposto ) chiedono l’inserimento di metadata. E’ una responsabilità verso il fruitore fornire indicazioni corrette e articolate.
3)Nel file audio all’inizio deve essere presente il nome di chi legge o recita e il titolo della poesia
4)Della poesia va fornito anche il testo.
5)Inutile registrare con qualità stereo… a meno che tra di noi non ci sia qualcuno che segue le orme di Demetrio Stratos

Ma è molto più emozionante ricordare qui cosa suggerisce Roberto Didoni nella chat:
“…riflettevo sul recitare poesie, ma ho cavato poco dalla mente. L’unica idea buona è il sentimento. Bisogna leggere con sentimento ed emozione…”

Una foto di gruppo durante la chat
Foto di gruppo durante la chat di inaugurazione



***Scarica e leggi tutta la chat***

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Mashup: crea da solo il tuo web

di fiordiferro - 2 April 2007
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Bonaria Biancu, nel Seminario AIDARoma - 30 marzo 2007, ha tenuto una interessante relazione dal titolo Sticking between: mashup in libraries.
Il seminario era rivolto ai bibliotecari ma non solo, poichè i concetti esposti coinvolgono tutti coloro che nella rete stanno vivendo il passaggio al Web 2.0, anche attraverso strumenti che consentono di interlaccare in modo dinamico risorse, restituendo una informazione personalizzata dalla scelta dell’utente.

Mashup: cosa indichiamo con questo termine?
Poltiglia. Letteralmente. Nasce dal mondo della musica dove aggregando frammenti di brani diversi e mixandoli si ottiene un nuovo prodotto.
Poltiglia.
Ma se è vero che il fango è fertile humus, dalla poltiglia possimo far nascere la nostra rappresentazione della conoscenza.

Il mashup è la tendenza ad aggregare risorse e fonti dinamiche del web per ri-proporle attraverso il proprio filtro, la propria scelta. Questo blog ad esempio è un mashup.
Ma un micro-mashup destrutturato è anche Jaiku.
Fare mashup vuol dure anche creare un motore di ricerca sociale, che esplora strade diverse e personalizzate che restituiscono una rete non gerarchica ma culturalmente interconnessa.

Leggete la relazione che contiene link attivi e quindi diventa un metamotore.

***Scarica il pdf, leggi e segui i link***

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Coraggio: aprite un corso su Scuola3d (3dsemanticlearning)

di fiordiferro - 29 March 2007
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Ri-posto qui un intervento di Bonaria Biancu (chiedo scusa di aver reso statico in pdf un intervento dinamico, ma ho voluto creare un’ancora di significato da diffondere e da cui ripartire) sul suo Blog The Geek Librarian con un mio commento finale e l’invito a immaginare un percorso di formazione che interfacci strumenti web 2.0 e il mondo di Scuola3d.
Bonaria come sempre è sul tema.

Chi raccoglierà la mia sfida?

***Vai all’intervento su Blog***

***Scarica l’intervento in formato *.pdf e diffondi***

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Chat 26 marzo 2007, podcast per la poesia (Esercizi di intelligenza connettiva)

di fiordiferro - 27 March 2007
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Roberto Didoni ci ha parlato del suo progetto di Podcast “poetico” e con i nostri alunni ci consiglia di:
1. usare il podcast per far ascoltare poesie
2. mandare poesie al podcast
3. invitarli a scaricare e fare una play list delle preferite
4. confrontare le play list e fare in classe la top ten
5. far loro scegliere poese da recitare
6. musicarle
7. mandarle al podcast così le possono sentire e far sentire agli amici
8. il cerchio di chiude ascoltare apprezzare produrre inviare

Alla chat erano presenti:
Smerlo, Stefano Merlo
Ste, Stefania Balducci
Nic, Nicoletta Farmeschi
Adrianaz
Diddo, Roberto Didoni
Fiordiferro, Luisanna Fiorini
Enrico, Enrico Hell
Sabu, Sara Buzzacaro
Maria, Maria Gragnaniello
Giorgiab, Giorgia Battistella
Kyashan, Alessandro Rigitano

**Scarica la chat completa**

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Esercizi di intelligenza connettiva. Yahoo Pipes

di Maria - 25 March 2007
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Da qualche settimana, dopo l’input di Luisanna, ho avviato la sperimentazione dell’applicativo web 2.0 Yahoo Pipes
Si tratta di un servizio web con interfaccia grafica che consente ad utenti che non hanno particolari conoscenze di programmazione, di aggregare web services complessi. Ho creato questo breve tutorial riguardante le funzionalità di base, che condivido. Vi segnalo poi questo videotutorial (sorry in English), delle funzionalità più avanzate.

***Scarica il tutorial in formato *.pdf***

***Scarica il tutorial in formato OpenDocument***

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Informal Learning and the Role of Emerging Social Technologies

di fiordiferro - 20 March 2007
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From Teemu Arina in Bolzanoconversation07

Abstract
When I talk about informal learning, I mean learning that is not directed or controlled by any formal institution or central body other than the individual alone. This resembles learner-centered learning, but more specifically, there is no one there to say what to do. It is solely driven by individual activity involving the pursuit of understanding without externally imposed curriculum. In that sense, there cannot be anything like informal training in the context of informal learning, because it embodies the assumption of the precense of an instructor. It may be argued that informal learning is not even related to education, which derives from the Latin verb educere meaning “to lead forth”, characterized by the presence of a more knowledgeable teacher leading the learners. The paradox of informal learning is: the moment you start to define or try to support it, you will start to formalize it, accidentally turning it into formal learning. This same logic is apparent when we recognize that social technologies are more suitable as learners tools rather than teachers tools.

**Scarica il Paper completo di Teemu Arina**

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