Troiani (K. Kavafis 1863-1933)

Sono, gli sforzi di noi sventurati,
sono, gli sforzi nostri, gli sforzi dei Troiani.
Qualche successo, qualche fiducioso
impegno; ed ecco, incominciamo
a prendere coraggio, a nutrire speranze.

Ma qualche cosa spunta sempre, e ci ferma.
Spunta Achille di fronte a noi sul fossato
e con le grida enormi ci spaura.

Sono, gli sforzi nostri, gli sforzi dei Troiani.
Crediamo che la nostra decisione e l’ardire
muteranno una sorte di rovina.
E stiamo fuori, in campo, per lottare.

Poi, come giunge l’attimo supremo,
ardire e decisione se ne vanno:
l’anima nostra si sconvolge, e manca;
e tutt’intorno alle mura corriamo,
cercando nella fuga scampo.

La nostra fine è certa. Intonano, lassù;
sulle mura, il canto funebre.
Dei nostri giorni piangono memorie, sentimenti.
Pianto amaro di Priamo e d’Ecuba su noi.

(Recitata da Gabriella garofalo)

Edizioni Mondadori - Traduzione di Filippo Maria Pontani

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