Uno strano abbinamento…recitazione dei bambini di cl.2°, Scuola Primaria L.Santucci
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Ho chiesto alla pietra
Come fermare il tempo
E’ rimasta muta e sorridente nella terra nera e grigia
Sono andato dalla madre quercia
Per sapere come rallentarlo almeno
Mi ha sorriso strusciandomi le foglie sul viso
Ho pregato con pazienza il padre sole
Per ore ed ore l’ho seguito
Chiedilo alla luna mi ha sussurrato ed è sparito
Ora aspetto che appaia freddo e sudato
Ma già tutto è mutato nel sogno svanito
Il tempo non si è fermato
Solo gelato è il trattenuto respiro
(poesia di R. Didoni, recitata da Nicoletta)
Audio video realizzato dalle ragazze e dai ragazzi della seconda G dell’ITSOS Albe Steiner di Milano per la diffusione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio.
Il percorso è parte del progetto:
FORUM EUROPEO DEGLI STUDENTI SUGLI
OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO
Quante strade deve percorrere un uomo
prima che tu possa davvero chiamarlo uomo?
E quanti mari deve solcare una bianca colomba
prima di poter dormire sulla sabbia?
E quante volte devono volare palle di cannone
prima che siano bandite per sempre?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
la risposta soffia nel vento.
Quante volte un uomo deve guardare in alto
prima di poter vedere il cielo?
E quante orecchie deve avere un uomo
prima di poter sentire la gente che piange?
E quanti morti ci saranno
prima di capire
che troppi sono morti?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
la risposta soffia nel vento.
Per quanti anni può esistere una montagna
prima di sciogliersi nel mare?
E per quanti anni può esistere la gente
prima di essere libera?
E per quante volte un uomo
può girare la testa dall’altra parte
facendo finta di non vedere?
La risposta, amico mio, soffia nel vento
la risposta soffia nel vento.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell’aldilà.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla è più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi
non perchè restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.
(Letta da Angela)