Racconto recitato dagli alunni di Cl.2°, Scuola Primaria di Casteldelpiano
Tag: primavera
Una gemma
è un bocciolo,
un nido
con dentro
una foglia che aspetta.
Una gemma
che diventa grande,
si allunga,
si espande
nel sole che splende.
Una gemma
che lenta fiorisce,
che apre le scaglie:
e la foglia si sveglia.
Recitata dai bambini di Cl.2°, Scuola Primaria L.Santucci di Casteldelpiano (Gr)
Poesia dinamica wiki scuola3d
In questo video nato da pagine html, videate e poi assemblate con effetti vari, si crea di più l’effetto di scomposizione e ricomposizione. Per esempio puoi leggere la poesia almeno in due modi diversi
Il testo è visibile nell’immagine
S’è scatenato il temporale
nel fresco giorno di Aprile.
Dal tuono e dall’oscurità
parve inghittita la terra
in un istante.
Ma dopo tanto buio e
spaventoso rumore,
dopo uno scroscio
violento e salutare
coi profumi della terra
è tornata la luce
e nella purezza dell’aria rifulge
vivissimo il sole.
(Letta da Salpio, Francesco, Orlando, Giovanna - classe 4^ A - II Circolo “Don Bosco” - Cardito (NA)
La gioia della natura
cammina per viottoli campestri
se vuoi gustare la gioia
della natura e della Primavera
che da ogni parte sorride.
Verdi foglie in germoglio,
fiori gialli, bianchi, rossi
danno varietà di toni al paesaggio.
E il sole, sulle fronde tenere,
è una pioggia di raggi d’oro;
nel sonoro scorrere del fiume
si specchiano argentei e sottili
i pioppi.
(Letta da Eduardo e Riccardo - classe 4^ A - II Circolo “Don Bosco” - Cardito (NA)
Sembra che petali
di fiori caduti
risalgano in volo sui rami.
Oh, no. Sono ali
di farfalle
volteggianti attorno ai rami.
(di R. Tagore, recitata da Domenico della 3^A - II Circolo Cardito)
Il vento portò da lontano
l’accenno di un canto primaverile,
chissà dove, lucido e profondo
si aprì un pezzetto di cielo.
In questo azzurro smisurato,
fra barlumi della vicina primavera
piangevano burrasche invernali,
si libravano sogni stellati.
Timide, cupe e profonde
piangevano le mie corde.
Il vento portò da lontano
le sue squillanti canzoni.
(Letta da Sara Buzzacaro)
Ecco la primavera
primavera di ghiaccio
scende dal cielo
come fosse
un’aquila glaciale.
Cavalca
il suo vento
come fosse
una foglia libera.
Veste i suoi alberi
come fosse madre natura.
Abbraccia
i suoi profumi
come fosse
una coperta immaginaria.
Ecco la primavera
(scritta e recitata da Federico Macchi , V B C.D. Karol Woityla di Palestrina - RM)
Oh, Primavera,
tu che arrivi con mille fiori,
oggi porti farfalle.
Farfalle bianche,
candide e gioiose,
che rendono lattea e nivea ogni cosa.
Il tuo felice fresco
oggi è un triste freddo
che distende i suoi veli sulle città.
I tuoi intensi profumi
di fiori dipinti da te, oh Primavera,
sono assopiti in un diaccio torpore.
Oh, Primavera,
or che tu sei cambiata,
cosa farai di noi?
(scritta da Roberto Masocco V B C.D. Karol Woityla di Palestrina-RM)