8 settembre
sventolano nel vento le bandiere.
Il Paese è in festa
scalpitanti cavalli sono in pista.
Si rivivono emozioni passate,
tramandate, di antichi valori.
Costumi, ripetuti, nel respiro
sfuggente degli anni.
Tra le mani, gli scelti dalla sorte,
stringeranno un cencio dipinto
con il palio che ha vinto.
Poi la sera la folla
come il fiume va al mare
si ritrova a guardare
con dnaso all’insù
verso un cielo
che fa da scenario
a grovigli di luci sparate
colorate, che esplodono
e si espandono in cielo
e ritornano giù con un
… oooh!
L’emozione è crescente!
Con tre botti finali
si saluta la agente
che man mano si perde
per le vie del paese.
Voci lontane sfumano
dentro il latrar dei cani.
Rimane lo sfrusciar
delle bandiere
al vento “montagnolo”,
che il Ciolo, con orgoglio
ha messo a ogni balcone.
Poi …ritorna il silenzio.
In un cielo offuscato
volteggiano
in un volo sbandato
i piccioni.
(Scritta e recitata da Franca Landi)