Inserito in
Teatro da eddangela il
09/04/2008
Tratta da “Sono come il fiume che scorre” di P. Coelho
Un rabbino riunì i suoi allievi e domandò loro:
- Come possiamo conoscere il momento preciso in cui finisce la notte e comincia il giorno? -
- Quando, a una certa distanza, siamo in grado di distinguere una pecora da un cane - disse un ragazzino.
- In verità, si puà affermare che è ormai giorno quando ad una certa distanza, siamo in grado di distinguere un olivo da un fico - replicò un altro allievo.
- Non sono soluzioni particolarmente convincenti -
- Qual è la risposta giusta, allora? - domandarono tutti.
E il rabbino disse:
- Quando si avvicina uno straniero e noi lo confondiamo con un nostro fratello, ponendo fine a ogni conflitto. Ecco, questo è il momento in cui finisce la notte e comincia il giorno. -
Rabbino= Domenico
Allievi= Teresa, Mariarosaria
(Classe 4^ A II Circolo “Don Bosco” - Cardito (NA)
Tags: fratellanza and metafora
La maestra in metafora:
mercoledì dopo le vacanze c’era proprio
bisogno di ridere
e dunque niente di meglio che farlo insieme!
Facciamo un po’ di battute… su chi?
Bella domanda
No, non li considero invadenti,
ma spero liberi, curiosi e gioiosi
ps. Francesco, mio prezioso tecnico del suono, abbiamo perso una poesia per strada, sai?
Tags: metafora
Quando ero ammalato e quasi sempre a letto,
con due cuscini stavo un po’ più eretto
e tenevo tutti i giocattoli intorno
per far passare in qualche modo il giorno.
E a volte stavo anche un’ora a guardare
i miei soldati di piombo là a marciare
con diverse uniformi e bandierine
tra le lenzuola, lungo le colline,
e urlavo alla flotta a squarciagola
di salpare tra le onde e le lenzuola,
o piantavo con cura le mie piante
e edificavo una città distante.
Ero insommma il gigante grosso e regale
assiso sulla collina del guanciale
che vede la pianura e il vallonetto
l’amena Terra del copriletto.
(Recitata dagli alunni della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito (NA)
Tags: metafora
La lode come ringraziamento e segno di religiosità, ben più ampia della Religione o di una in particolare; la semplicità e l’umiltà di riconoscere ciò che ci è vitale; la metafora della vita.
Lode a te, o Nilo, che
dai da bere al deserto.
Quando tu inondi
la terra, il volto degli
uomini si illumina.
Tu sei l’amico del pane
e delle bevande.
Tu fortifichi il grano
e lo fai crescere.
Tu dai la vita all’Egitto.
(Recitata da Carmela e Gina della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito (NA)
Tags: lode, metafora, poesia storica, religiosità, uomini and vita
Vorrei una maschera
così spaventosa
che tremi la gente
più coraggiosa;
da strega o da fantasma
da mostro o da vampiro,
da scheletro bianco
che vagoli in giro
tra gli alberi spogli
nel lume lunare,
così che la gente
si metta ad urlare.
E nessuno sappia
che il più spaventoso
di tutti i costumi
ce l’ha il pauroso.
(Recitata da Teresa, Letizia, Eduardo, Giovanna della classe 4^A - Don Bosco - Cardito (NA)
Tags: Carnevale, maschere, metafora and paura
Pennellate azzurre
di luce e di sole
rivelano
le misteriose vie del cuore.
(Recitata da Riccardo della classe 4^ A “Don Bosco” -
Cardito (NA)
La videopoesia in “Il giardino della poesia”, Scuola3d
Tags: metafora
Le stelle sono lontane
sembrano carovane
sperdute nell’oscurità.
(Recitata da Giulia della classe 4^ A)
Tags: immagini and metafora
Gli uccelli nel sole
Sono fiocchi di lana,
fiori o pensieri
abbandonati al vento.
(Recitata da Paolo della classe 4^ A, la cui poesia è nella dolcezza che scopre in sè giorno per giorno e che commuove)
Tags: immagini and metafora
Ancora intorno alla metafora e ad immagini evocative che ci portano oltre…
Con gli occhi curiosi
mi tuffo nel mondo
scrigno prezioso
rotondo rotondo.
Volo lontano
raccolgo pensieri
quelli di oggi
quelli di ieri.
(Recitata da Domenico e Orlando della classe 4^ A- Don Bosco - Cardito - Na)
Tags: emozioni, immagini and metafora
Si presentò alla vista di Elisa uno spettacolo incantevole: il mare azzurro si stendeva a perdita d’occhio, sfumando nell’azzurro del cielo; non una barca solcava le onde.
Intanto il cielo si coprì di nuvole scure e il vento si levò sulle onde. Poi il cielo apparve illuminarsi e il vento si placò. Il mare aveva il colore di un petalo di rosa poi divenne verde e infine bianco, calmo, mosso solo da un fremito, come il petto di un bambino addormentato.
Fu allora che, nell’oro del sole che tramontava, Elisa vide undici splendidi cigni bianchi che volavano uno dietro l’altro, come un lungo nastro candido. Si nascose dietro una roccia per non spaventarli.
(Testo descrittivo connotativo recitato da Letizia, Giovanna, Anna, Mariarosaria della classe 4^ A - Don Bosco, Cardito (NA)
Visto dagli alunni: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 -10 - 11
Tags: animali, descrizione poetica, metafora and similitudine