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“Scoppia il temporale” di A. Palazzeschi (0 Commenti, scrivi tu)

S’è scatenato il temporale
nel fresco giorno di Aprile.
Dal tuono e dall’oscurità
parve inghittita la terra
in un istante.
Ma dopo tanto buio e
spaventoso rumore,
dopo uno scroscio
violento e salutare
coi profumi della terra
è tornata la luce
e nella purezza dell’aria rifulge
vivissimo il sole.

(Letta da Salpio, Francesco, Orlando, Giovanna - classe 4^ A - II Circolo “Don Bosco” - Cardito (NA)

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Il gatto inverno di G. Rodari (0 Commenti, scrivi tu)

Ancora similitudini e metafore…

Ai vetri della scuola stamattina
l’inverno strofina
la sua schiena nuvolosa
come un vecchio gatto grigio:
con la nebbia fa i giochi di prestigio,
le case fa sparire e ricomparire;
con le zampe di neve imbianca il suolo
e per coda ha un ghiacciolo…

Sì, signora maestra,
mi sono un po’ distratto:
ma per forza con quel gatto,
con l’inverno alla finestra
che mi ruba i pensieri
e se li porta in slitta
per allegri sentieri:
si saranno impigliati in qualche ramo
spoglio;
o per dolce imbroglio,
chiotti, chiotti,
fingon d’essere merli e passerotti.

(Recitata da Gaetano, Salvatore Pio, Teresa della classe 4^ A “Don Bosco” - Cardito (NA)

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Il soggiorno di A. Moravia (0 Commenti, scrivi tu)

Era, questa stanza, tutta bianca e rosa; bianchi i mobili e il soffitto, rosei i tappeti, la tappezzeria, il divano; tre grandi finestre leggiadramente velate diffondevano una luce tranquilla; a prima vista tutto appariva puro e inocente, si osservavano mille gentilezze, qui un cestino da ricamo, là una piccola biblioteca dai libri multicolori, e poi dei fiori smilzi sulle mensole laccate, degli acquerelli sotto vetro alle pareti… ma se si guardava meglio si cambiava idea; allora ci si accorgeva che questa stanza non era più giovane del resto dell’appartamento, si osservava che la lacca dei mobili era scrostata e ingiallita, che la tappezzeria era scolorita e qua e là mostrava la trama, che una stoffa lacera e dei cuscini sordidi coprivano il divano d’angolo; ancora uno sguardo e si era convinti: si rivelavano gli strappi delle tendine, i vetri spezzati degli acquerelli, i libri polverosi e sdruciti, le larghe screpolature.

(Testo descrittivo recitato da Teresa, Giuseppe, Eduardo, Giulia, Carmela, Salvatore Pio della classe 4^ A - Don Bosco, Cardito (NA)

Così lo immagina Giuseppe

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