Tenero
impacciato
quasi appollaiato
sulla seggiolina
il primo giorno
di scuola.
Stringi la matita
e con arte
disegni
Tanti Scarabocchi.
(Recitata dall’autrice)
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Tenero
impacciato
quasi appollaiato
sulla seggiolina
il primo giorno
di scuola.
Stringi la matita
e con arte
disegni
Tanti Scarabocchi.
(Recitata dall’autrice)
Continuiamo l’esplorazione del suono poetico divertente e dunque recuperiamo anche vecchie conte, imparate in seconda, che fanno indugiare con dolcezza nei ricordi comuni, così che si fortifichi il senso di condivisione ma anche di apertura all’altro da noi.
CONTA ARGENTINA
Arròs con lecce
me quiero cassàr
con una senorita
de san Nicolàs
que seppa cossèr
que seppa bordàr
que seppa abrìr
la puerta
para ir a jugàr.
Traduzione
Riso con latte
mi voglio sposar
con una signorina
di San Nicola
che sappia cucire,
che sappia ricamare,
che sappia aprir la porta
per andare a giocar!
(Recitata da Mariarosaria, Giulia, Vincenzo, Mario, Francesco della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito NA)
COUNTING-OUT-FORMULA
Tippi tippi tap toe
tippi tippi tap toe
tippi tippi tap toe
out is you.
(Recitata dagli alunni della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito NA)
Un uomo arrivò in un luogo dove una grande roccia aveva ingombrato tutto il sentiero e non v’era altro passaggio nè a sinistra nè a destra. L’uomo cercò i aggirare l’ostacolo, s’affaticò molto, ma tutti i suoi sforzi furono inutili. Sedette allora pieno di tristezza e disse:- Che sarà di me, quando la notte mi sorprenderà solo, senza riparo, nell’ora in cui le bestie feroci escono in cerca di preda?- Mentre era assorto in questo pensiero, giunse un altro viaggiatore che tentò di rimuovere la roccia senza riuscirci.
Dopo di lui, ne vennero molti altri, ma nessuno potè smuovere la roccia e tutti avevano una grande paura. Infine uno di loro disse agli altri:- Fratelli miei, ciò che ciascuno di noi non è riuscito a fare da solo, chi sa se non potremo farlo tutti insieme?- Allora si alzarono e, insieme, spinsero la roccia, che finalmente cedette.
Il viaggiatore è l’uomo, il viaggio è la vita, la roccia sono le difficoltà che egli incontra a ogni passo lungo il proprio cammino. Nessun uomo sarebbe capace di sollevare da solo quella roccia; ma quella roccia non fermerà mai coloro che viaggiano insieme.
(Letta da Angela)
Viola, rosa, bianchi
cosa mai penseranno in quel momento
saranno solo ricordi lontani, molto lontani
di parole, amore, amicizia
o piccoli angeli
che voleranno sul mare
blu, azzurro e immenso
oppure solo in un
grande amore.
Il vostro futuro
chi lo sa per caso proprio loro
anche se moriranno di
amore, amicizia, parole
chi lo sa il vostro prato,
il vostro vaso oppure la vostra
bellezza che morirà.
Tre formiche e due lombrichi
si incontrarono nel giardino,
suonando la chitarra
aspettarono il mattino.
Le lumache pian pianino
cominciarono a ballare
e tutte le ochette
si misero a cantare.
(Recitata da Stefano, II C scuola elementare “Don Bosco”Cardito NA)
Amico mio,
tu ed io
rimarremo stranieri alla vita,
e l’uno all’altro,
e ciascuno a se stesso,
fino al giorno in cui parlerai
e io ti ascolterò
credendo di ascoltare la mia voce;
e fino a quando
mi metterò di fronte a te
pensando di trovarmi
davanti a uno specchio.
(di K. Gibran K., recitata da Giulia e Gina della 3^A -II Circolo Cardito)
I bambini s’incontrano
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
Su di loro l’infinito cielo
è silenzioso, l’acqua s’increspa.
Con grida e danze s’incontrano i bambini
sulla spiaggia di mondi sconfinati.
(di R. Tagore, recitata da Giulia e Carmela della 3^A - II Circolo Cardito)
Possa la strada alzarsi
per venirti incontro,
possa il vento essere sempre
alla tua schiena,
possa il sole splendere caldo
sul tuo viso
e la pioggia cadere soffice
nei tuoi campi
e finchè ci incontriamo
di nuovo
possa Dio sostenerti nel palmo della Sua mano.
(Letta da Angela Eddario)
Toglimi il cuore, se vuoi,
toglimi la luna, ma non togliermi la tua amicizia chiara.
Non togliermi la spumeggiante allegria
che d’improvviso ricorda
i momenti più belli.
La scura onda della vita
dura è la mia vita
triste
con il corpo stanco
a volte, d’aver visto
il mondo,
per me triste.
(scritta e recitata da Michael Martone, V B C.D. Karol Woityla di Palestrina - RM)