Ho cominciato la mia vita come senza dubbio la terminerò: tra i libri.
Nell’ufficio del nonno ce n’erano dappertutto ed era vietato spolverarli, tranne una volta all’anno, prima della riapertura delle scuole. Non sapevo ancora leggere e non sapevo bene cosa farne. Assistevo ogni giorno a un
cerimoniale di cui mi sfuggiva il significato: mio nonno -goffo, di solito- maneggiava quegli oggetti con grande destrezza. Quando il nonno -io ero molto piccolo- mi regalò i primi libri di fiabe, ne posai uno sulle ginocchia di mia madre. Lei alzò gli occhi dal suo lavoro: - Che vuoi che ti legga, caro? Le Fate? - Incredulo, domandai:- Le Fate, ma son là dentro?- E quando
cominciava a leggere rimanevo stupito, quasi non riconoscevo il suo modo di parlare. Chi è che raccontava? Che cosa, e a chi?
Appena un attimo dopo avevo capito: era il libro a parlare.
(Letta da Angela)