Bussò il vento -come un uomo stanco
ed io garbata “entra” gli risposi
con voce ferma -e allora egli rapido
entrò nella mia camera
Ospite senza piedi
invitarlo a sedere era impossibile
tanto sarebbe valso presentare
all’aria una poltrona
Ed ossa non aveva, per tenerlo
il suo parlare era come il fiato
di molti colibrì ronzanti insieme
da un celeste cespuglio.
Un’onda, la sua faccia - e mentre andava
dalle dita una musica gli usciva
di suoni tremuli
soffiati nel cristallo.
Indugiò, sempre qua e là muovendo
poi timidamente
bussò di nuovo - fu come una raffica
ed io rimasi sola.
Recitata da Alessandra della Scuola elementare di Castel del Piano)