George Gray (Edgar Lee Masters)

Molte volte ho studiato
La lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realta’ non e’ questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perche’ l’amore mi si offri’ e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore busso’ alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamo’, ma io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita puo’ condurre a follia
ma una vita senza senso e’ la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio -
e’ una barca che anela al mare eppure lo teme”

(Recita Claudia Cristoforetti)

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Un commento a “George Gray (Edgar Lee Masters)”

    1. nicomarti 18/04/2007 alle ore 21:14

      So che è banale dirlo, ma è bellissima!

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