Ho chiesto alla pietra
Come fermare il tempo
E’ rimasta muta e sorridente nella terra nera e grigia
Sono andato dalla madre quercia
Per sapere come rallentarlo almeno
Mi ha sorriso strusciandomi le foglie sul viso
Ho pregato con pazienza il padre sole
Per ore ed ore l’ho seguito
Chiedilo alla luna mi ha sussurrato ed è sparito
Ora aspetto che appaia freddo e sudato
Ma già tutto è mutato nel sogno svanito
Il tempo non si è fermato
Solo gelato è il trattenuto respiro
(poesia di R. Didoni, recitata da Nicoletta)
Robi, adesso, ti prego, scrivine una meno “inquietante”.
Grazie e complimenti a Nicoletta.
sarà anche inquietante, nicolas, però è così delicatamente dolorosa
“…Mi ha sorriso strusciandomi le foglie sul viso…” è un’immagine tenerissima
Nicolas,
secondo me la poesia di Roberto, non è inquietante: è solo un momento della vita che credo tutti prima o poi tutti affrontano ed è quello della presa di coscienza che il tempo passa, e non si può fermare