“Il mio letto è una nave” di R. L. Stevenson

Quando ero ammalato e quasi sempre a letto,
con due cuscini stavo un po’ più eretto
e tenevo tutti i giocattoli intorno
per far passare in qualche modo il giorno.

E a volte stavo anche un’ora a guardare
i miei soldati di piombo là a marciare
con diverse uniformi e bandierine
tra le lenzuola, lungo le colline,
e urlavo alla flotta a squarciagola
di salpare tra le onde e le lenzuola,
o piantavo con cura le mie piante
e edificavo una città distante.

Ero insommma il gigante grosso e regale
assiso sulla collina del guanciale
che vede la pianura e il vallonetto
l’amena Terra del copriletto.

(Recitata dagli alunni della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito (NA)

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