Sali sali, piccolo ragno
la pioggia cade giù nello stagno
ma adesso in cielo
il sole appare
e il piccolo ragno
scompare.
(Classe primaria, scuola Primaria L.Santucci)
Sali sali, piccolo ragno
la pioggia cade giù nello stagno
ma adesso in cielo
il sole appare
e il piccolo ragno
scompare.
(Classe primaria, scuola Primaria L.Santucci)
Può la tecnologia aiutare a “concretizzare” ciò che hai negli occhi? A fissare un’immagine che renda meglio un’idea o un pensiero o un’emozione? Magari la parola è sullo stesso piano della musica e dell’immagine, dal momento che pur’essa diventa visiva. Coniugare, ecco.
Clicca sull’immagine per il video
Like the ghost of a dear friend dead
Is Time long past.
A tone which is now forever fled,
A hope which is now forever past,
A love so sweet it could not last,
Was Time long past.
There were sweet dreams in the night
Of Time long past:
And, was it sadness or delight,
Each day a shadow onward cast
Which made us wish it yet might last—
That Time long past.
There is regret, almost remorse,
For Time long past.
‘Tis like a child’s belovèd corse
A father watches, till at last
Beauty is like remembrance, cast
From Time long past.
(Recitata da Gabriella Garofalo)
Nella prosa mi chiudono
come quando, bambina,
mi chiudevano dentro lo stanzino,
perché volevano stessi “tranquilla”.
Tranquilla! Avessero potuto sbirciare,
vedere la mia mente che frullava,
tanto sarebbe valso rinchiudere un uccello
per tradimento, dietro uno steccato.
Basta che quello voglia,
e pronto come stella
guarda dall’alto la sua prigionia
e ne ride. Lo stesso accade a me!
Recitata da Anna Pelegrini
S’i’ fosse foco arderei ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, manderei ‘l en profondo;
S’i’ fosse papa, sarè allor giocondo,
Tutt’i cristiani imbrigherei;
S’i’ fosse ‘mperator sa’ che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte andarei da mio padre;
S’i’ fosse vita fuggirei da lui:
Similemente faria da mi’ madre,
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.
Recitata da Giuliana Gemma
Dov’era la luna? ché il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù…
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù…
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento;
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?…);
e c’era quel pianto di morte…
chiù…
Recitata da Resmini Sara
Avremo letti pieni di profumi leggeri
divani profondi come tombe,
e fiori sugli scaffali,
dischiusi per noi sotto i più ameni cieli.
Usando a gara le loro ultime fiamme,
i nostri cuori saranno due grandi fiaccole,
che rifletteranno la loro duplice luce
nei nostri due spiriti, che sono specchi gemelli.
Una sera fatta di rosa e di blu mistico,
ci scambieremo un unico lampo,
come un lungo singhiozzo, carico di adii;
e più tardi un Angelo, dischiudendo le porte,
verrà a ravvivare, fedele e gioioso,
gli specchi appannati e le fiamme morte.
Recitata da Adele Lauria
Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vόlti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.
Recitata da Francesca Chiesa
La moglie del poeta è condannata a leggere o ascoltare
i versi del poeta che fumano
appena estratti dall’anima.
E ancora:
la moglie del poeta
è condannata al poeta, a quel tipo
che mai sa dove
si trova il rubinetto del gas e finge
di domandare per sapere
quando in realtà
gli importa solo si domandare
ciò che non ha risposta.
Recitata da Maria Consadori
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.
Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Recitata da Morena Pegoiani