Archivio della categoria ‘Progetti delle scuole’


La fameia de i gobon (filastrocca popolare veneta) (0 commenti, scrivi tu)

Gobo so pare, goba so mare,
goba la figlia de la sorela,
l’era goba pure quela,
l’era goba pure quela.
Gobo so pare, goba so mare,
goba la figlia de la sorela,
l’era goba pure quela,
l’era goba pure quela la fameia dei gobon.

(recitata da Alessia della scuola elementare Gandhi di Laives, Bolzano)

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Risvegli (L. Mora) (0 commenti, scrivi tu)

Luci più chiare
un cielo
che è un soffio d’azzurro

due nuvole
sospese lassù
che stanno a guardare.

Luci più chiare
un vento
che corre giocando

due fiori
che guardano in su
cercando tepore

nella mia mano
io stringo felice
un raggio di sole.

(Recitata da Cristofaro, II C scuola elementare “Don Bosco”Cardito NA)

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Io son la Primavera (0 commenti, scrivi tu)

Il sono la Primavera, ma…
…se fossi acqua,
sarei una pioggerella fresca e benefica.
Se fossi aria,
sarei una nuvola candida e mutevole.
Se fossi un fiore
sarei un tulipano rosso.
Se fossi un albero,
sarei un abete di Natale.
Se fossi un animale,
sarei un gattino piccino.
Se fossi una persona,
sarei una gentile signora.
Se fossi un suono,
sarei una campana che suona a festa.

(Recitata da Domenico, II C scuola elementare “Don Bosco”Cardito NA)

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GIROTONDO DI TUTTO IL MONDO (Gianni Rodari) (0 commenti, scrivi tu)

Filatrocca per tutti i bambini,
per gli italiani e per gli abissini, per i russi e per gli inglesi
gli americani ed i francesi,
per quelli neri come il carbone per quelli rossi come il mattone …
Per quelli gialli che stanno in Cina dove è sera se qui è mattina …
Per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci e dormono dentro un sacco di stracci,
per quelli che stanno nella foresta dove le scimmie fan sempre festa,
per quelli che stanno di qua o di là in campagna o in città,
per i bambini di tutto il mondo che fanno un grande girotondo,
con le mani nelle mani, sui paralleli e sui meridiani …

(Recitata da Pietro, II C scuola elementare “Don Bosco”Cardito NA)

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MIO CUORE (G. Apollinaire) (0 commenti, scrivi tu)

MIO CUORE SIMILE AD UNA FIAMMA ROVESCIATA

(Recitata da Veronica classe 2° b scuola primaria)

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MATTINO (G. Ungaretti) (0 commenti, scrivi tu)

M’illumino

d’immenso

(Recitata da Nicole e Paolo classe 2° b scuola primaria)

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LA PIOVRA poesia-calligramma inventata dai bambini (0 commenti, scrivi tu)

LA PIOVRA TI STRITOLA.

NEGLI ABISSI LEI VIVE;

TUTTO QUELLO CHE INCONTRA

LEI MANGIA.

SI RIFUGIA NELLE GROTTE E

VEDI SOLO I SUOI OCCHI SPAVENTOSI.

(Recitata da Martina classe 2°b scuola primaria)

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LA FONTANA MALATA (A. Palazzeschi) (0 commenti, scrivi tu)

Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchette,
chchch……
E’ giu’,
nel cortile,
la povera
fontana
malata;
che spasimo!
sentirla
tossire.
Tossisce,
tossisce,
un poco
si tace….
di nuovo.
tossisce.
Mia povera
fontana,
il male
che hai
il cuore
mi preme.
Si tace,
non getta
piu’ nulla.
Si tace,
non s’ode
rumore
di sorta
che forse…
che forse
sia morta?
Orrore
Ah! no.
Rieccola,
ancora
tossisce,
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
chchch….
La tisi
l’ uccide.
Dio santo,
quel suo
eterno
tossire
mi fa
morire,
un poco
va bene,
ma tanto….
Che lagno!
Ma Habel!
Vittoria!
Andate,
correte,
chiudete
la fonte,
mi uccide
quel suo
eterno tossire!
Andate,
mettete
qualcosa
per farla
finire,
magari…
magari
morire.
Madonna!
Gesù!
Non più!
Non più.
Mia povera
fontana,
col male
che hai,
finisci
vedrai,
che uccidi
me pure.
Clof, clop, cloch,
cloffete,
cloppete,
clocchete,
chchch…

(Recitata da Marta, Virginia, Brando classe 2°b scuola primaria)

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MEZZALUNA (F. Garcia Lorca) (0 commenti, scrivi tu)

La luna cammina sull’acqua
Com’è tranquillo il cielo!
Va segando lentamente
Il tremore vecchio del fiume
mentre un ramo giovane
lo prende per uno specchio.

(Recitata da Alessia, Filippo, Thomas, classe 2°b scuola primaria)

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ONDA (G. D’Annunzio) (0 commenti, scrivi tu)

Tratto dalla poesia “ONDA”

Nella cala tranquilla
scintilla,
intesto di scaglia
come l’antica
lorica
del catafratto,
il Mare.
Sembra trascolorare.
S’argenta? s’oscura?
A un tratto
come colpo dismaglia
l’arme, la forza
del vento l’intacca.
Non dura.
Nasce l’onda fiacca,
súbito s’ammorza.
Il vento rinforza.
Altra onda nasce,
si perde,
come agnello che pasce
pel verde:
un fiocco di spuma
che balza!
Ma il vento riviene,
rincalza, ridonda.
Altra onda s’alza,
nel suo nascimento
più lene
che ventre virginale!
Palpita, sale,
si gonfia, s’incurva,
s’alluma, propende.
Il dorso ampio splende
come cristallo;
la cima leggiera
s’aruffa
come criniera
nivea di cavallo.
Il vento la scavezza.
L’onda si spezza,
precipita nel cavo
del solco sonora;
spumeggia, biancheggia,
s’infiora, odora,
travolge la cuora,
trae l’alga e l’ulva;
s’allunga,
rotola, galoppa;
intoppa
in altra cui ‘l vento
diè tempra diversa;
l’avversa,
l’assalta, la sormonta,
vi si mesce, s’accresce.
Di spruzzi, di sprazzi,
di fiocchi, d’iridi
ferve nella risacca;
par che di crisopazzi
scintilli
e di berilli
viridi a sacca.
O sua favella!
Sciacqua, sciaborda,
scroscia, schiocca, schianta,
romba, ride, canta,
accorda, discorda,
tutte accoglie e fonde
le dissonanze acute
nelle sue volute
profonde,
libera e bella,
numerosa e folle,
possente e molle,
creatura viva
che gode
del suo mistero
fugace.
E per la riva l’ode
la sua sorella scalza
dal passo leggero
e dalle gambe lisce,
Aretusa rapace
che rapisce le frutta
ond’ha colmo suo grembo.
Súbito le balza
il cor, le raggia
il viso d’oro.
Lascia ella il lembo,
s’inclina
al richiamo canoro;
e la selvaggia
rapina,
l’acerbo suo tesoro
oblía nella melode.
E anch’ella si gode
come l’onda, l’asciutta
fura, quasi che tutta
la freschezza marina
a nembo
entro le giunga!

Musa, cantai la lode
della mia Strofe Lunga.

(Recitata da Jack, Sophie Amalie, Federico classe 2°b scuola primaria)

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