Una mattina di Aprile, un terribile evento rompe la quiete di Lamon un tranquillo paesino di montagna: un omicidio. L’ispettore Gadget è chiamato ad indagare.
Gadget era molto famoso rispettato per le sue grandiosi doti intuitive nel risolvere i casi: scippi, furti di caramelle, rapine a mano armata, rapine a mano nuda, omicidi, scomparsa di animali domestici ecc ecc..
Gadget è abituato la domenica mattina ad andare in giro per i boschi e fermarsi a pescare il pomeriggio.
Era tutto pronto anche domenica 16 aprile: zaino in spalla, scarponi, canna da pesca e l’immancabile pranzo: 4 panini con mozzarella, maionese, peperoni, prosciutto, tonno, olive, zucchine, asparagi fritti, 4 bomboloni alla crema per dessert.
Mentre stava aprendo la porta ecco quello che proprio non voleva: suona il telefono, è stato trovato il cadavere del macellaio del paese, Marcello.
Marcello Bello è un macellaio di 40 anni, sposato con Nora una giovane impiegata di 35 anni.
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Intanto Bruna, da sempre la migliore amica di Peppuccia, è seduta al tavolo e sorseggia vino bianco, incurante della vicenda.
Clara, avvicinandosi alla detective: “Senta, io ho notato una cosa un po’ strana! Bruna, da sempre migliore amica di Peppuccia, ha accompagnato in bagno Peppuccia uscendo in seguito da sola. E adesso, la guardi, è seduta e tranquillamente sorseggia vino.
La Quattrocchi interroga Bruna: ” Lei dove si trovava tra le 22 e le 22.30?”
Bruna: “Ero qui seduta al tavolo con Peppuccia, Ugo e il mio fidanzato Gino”
Quattrocchi:”Mi risulta che lei sia andata in bagno con Peppuccia proprio tra le 22 e le 22.30, me lo conferma?”
Bruna:”Certo, io dovevo solo rifarmi il trucco mentre Peppuccia…penso avesse mangiato un po’ troppo…”
Quattrocchi:”Ha visto entrare qualcuno con voi in bagno?”
Bruna:”Si, Clara! E’ stata lei!
La detective nota che Bruna indossa un solo orecchino d’argento, cosa strana! Decide quindi di andare in bagno: l’orecchino potrà essere la prova dell’omicidio!
In bagno Fulvia vede che nella mano destra della vittima c’è l’orecchino mancante di Bruna: non ha più dubbi.
La detective chiama la Polizia che arriva a sirene spiegate.
Bruna viene ammanettata e confessa:
“Peppuccia aveva scoperto tutto: ero stata io a rubare il fossile in università. Se Peppuccia avesse confessato a tutti la verità, io sarei sicuramente stata incarcerata e non potevo rischiare questo.”
Fulvia Quattrocchi è riuscita a risolvere l’ennesimo caso di omicidio in città!
Detective:”é stata lei ad uccidere la signora Peppuccia?”
Clara:”assolutamente no!non mi è mai stata simpatica ma non è questo uno dei motivi per cui l’avrei uccisa!”
Detective: “abbiamo rilevato la morte tra le 22:00 e le 22:30. Lei ha un’alibi per questa mezz’ora?”
Clara:”certo!stavo parlando con Tobia, al tavolo del rinfresco,può confermarvelo lui stesso!” Clara indica Tobia.
Fulvia Quatrocchi si dirige verso quello che sarà il prossimo sospettato.
Detective:”Buonasera signor Tobia Mano! avremmo una domanda da porle…dove si trovava questa sera verso le 22:00 e le 22:30?”
Tobia conferma l’alibi dell’amica, che però nessuno potrà appoggiare dal momento che non erano stati notati. Egli era un uomo con lo sguardo segnato da una grossa cicatrice che faceva spavento, questa fu la motivazione per cui i compagni di scuola, e in seguito quelli dell’università, lo evitavano. Da qui nacque l’amicizia con Clara.
insomma due personaggi con un movente nei confronti dell’ “amica” d’università e con un debole alibi.
La storia inizia nella calda serata del 16 luglio 2008, durante una festa degli ex allievi
della facoltà di Biologia dell’ Università Bicocca-Milano. Nell’edificio U6 è stata
allestita una grande sala per i festeggiamenti.
Sono circa le 23.00 quando si sente un urlo assordante provenire dal bagno; tutti gli
invitati corrono subito sul posto, la scena è agghiacciante: il corpo di una donna giace a
terra esanime, circondata da una pozza di sangue. Il cadavere è stato ritrovato da Clara
Lesta che, fin dai tempi dell’università non godeva di un’ottima fama.
Si scopre che la donna è la Signora Peppuccia: una donna di mezza età in pensione da quasi
tre anni, sposata con Ugo.
Per tutta la vita si era occupata di ricerca nel campo della biologia medica presso
l’ospedale San Raffaele di Milano. Era una donna semplice, un po’ malinconica. Quando
raccontava dell’Università negli occhi le si leggeva l’insoddisfazione nel non essere
riuscita a frequentare il master a causa dell’ingiusta punizione subita. Infatti era stata
accusata di aver sottratto all’università un prezioso fossile, per poi rivenderlo; ma questo
non era mai stato trovato.
Le porte della sala vengono immediatamente bloccate e Ugo si preoccupa di chiamare il più
bravo investigatore della città.
Fulvia Quattrocchi, figlia di Giandomenico Quattrocchi, il famoso investigatore che risolse
lo strano caso del gioielliere rapito a Venezia. La detective si precipita sul luogo del
delitto a bordo di un elicottero della polizia.
Appena arrivata, esamina il luogo del delitto e inizia a interrogare Clara Lesta, prima
sospettata in quanto presente sul luogo del delitto. Una donna che,fin dai tempi
dell’università, era vista come una persona poco affidabile e questa reputazione, a cui lei
si era abituata ed adattata, le aveva pregiudicato anche la carriera lavorativa.
Era una calda serata d’estate, quando il commisario Ress, detective molto noto per il suo fiuto infallibile, ricevette una chiamata da una cabina telefonica del parco.
Ress, era un uomo dall’aria molto buffa a causa del suo enorme naso rosso come il cappello che indossava giorno e notte e aveva degli occhioni azzurri come il ghiaccio. Quando ricevette la telefonata, se ne stava bonariamente seduto sulla sua poltrona a fumarsi un sigaro cubano bevendo un’ottima grappa alla stella alpina.
Dall’altra parte del telefono si presentò un ragazzo di nome Alex che sembrava molto scosso e agitato, il quale descrisse un orribile scena: ” ehi frà, non puoi starci dentro, ho appena visto un uomo e il suo cane morti, uccisi, insomma “caput”, mi hai capito tigre, fammi sapere se vieni, ciao zio “; il commissario assonnato e incredulo rispose: ” Alex, ascolta, prima di tutto definisci dove sei, non prendere iniziative, stai calmo e aspettami”.
Dopo una decina di minuti il commissario Ress raggiunse Alex al parco, costatando di persona ciò che era successo: i corpi giacevano in una pozza di sangue accanto ad un camion in una zona poco illuminata del parco.
Le vittime erano un signore di circa quarant’anni che si chiamava Marco Bolletta e il suo cane Whisky. Marco era un omino gracile, con dei lunghi baffi neri finissimi, delle folte sopracciglia che gli abbassavano lo sguardo e due radi ciuffetti di capelli sopra le orecchie. Whisky era un cagnolone, un Alano, di colore nero che presentava le stesse identiche ferite inferte anche al suo padrone. Era consuetudine che Marco Bolletta uscisse di casa ogni sera per andare al parco con il suo amato cane Whisky e allontanarsi così dalle urla isteriche della moglie.
Nei giorni seguenti, il commisario Ress pensando e ripensando all’accaduto e indagando segretamente sulla vita privata di Marco Bolletta, individuò i potenziali artefici del delitto:
1. Alex, il ragazzo strano dall’aspetto trascurato che quella sera aveva chiamato al commissariato e ipoteticamente avrebbe aggredito il sig. Bolletta per rubargli dei soldi.
2. Carlotta, moglie del sig. Bolletta; negli ultimi tempi il rapporto tra i due coniugi era deteriorato a causa dell’acquisto del cane da parte del sig. Bolletta che infastidiva costantemente il gatto della moglie.
A peggiorare una situazione già difficile c’era il sospetto della signora che suo marito tutte le sere, con la scusa di portare fuori il cane, si vedesse con un’altra donna,… il pensiero l’avrebbe accecata a tal punto da compiere un gesto simile!?.
Nei giorni delle indagini, durante un sopralluogo all’abitazione del sig. Bolletta, il commissario si era imbattuto in una strana scena: la vicina di casa, nota nel mondo dei servizi sociali come Alexandra Misultin, donna decisa, impulsiva e molto vendicativa che viveva il suo lavoro come una costrizione, cantava beatamente e allegramente in casa, comportamento strano secondo il commissario, perchè nei giorni precedenti aveva dichiarato di essere abbastanza legata ai coniugi.
Proseguendo nelle sue indagini, il commissario scoprì anche che Alexandra Misultin ogni mattina uscendo di casa per andare al lavoro si trovava davanti all’ingresso delle spiacevoli sorprese del cane del sig. Marco Bolletta e spesso e volentieri le calpestava inavvertitamente, innervosendosi. Questa situazione era stata più volte motivo di accesi dibattiti tra i due vicini di casa.
Le indagini continuarono e portarono il commissario Ress a interrogare la donna.
Dopo svariati colloqui, Alexandra si presentò in lacrime confessando che una sera, presa da un raptus di follia omicida dopo l’ennesima lite, seguì di nascosto il sig. Marco Bolletta al parco e nascondendosi dietro un camion parcheggiato lì di fronte, aspettò il momento migliore per colpire il povero sciagurato, tirò fuori il coltello da cucina che si era portata dietro e si avventò sull’uomo ferendolo a morte. Il cane, vedendo il suo padrone agonizzante a terra, tentò di aggredire la donna, ma questa sferrò dei colpi decisi anche su di lui, uccidendolo. Una volta accortasi di ciò che aveva fatto, nascose minuziosamente l’arma in un cespuglio e corse a casa sconvolta, ma contenta. Dopo questa confessione, il commissario arrestò la donna , la quale fu processata e condannata a vent’anni di reclusione in prigione per omicidio volontario premeditato.
Alex, che assieme alla moglie del sig. Bolletta, era uno dei sospettati, scosso dall’accaduto decise di cambiare la sua vita, riprese gli studi iscrivendosi alla facoltà di scienze della formazione primaria all’Università Cattolica di Milano, trovò una ragazza e divenne un ottimo insegnante stimato e amato.
La signora Carlotta, già fortemente turbata, finì in depressione e venne trasferita in un istituto di igiene mentale, dove trascorse tutto il resto della sua vita accompagnata dal suo fedele gatto.
La classica fiaba in due versioni: una breve e l’altra completa.
Registrazione dei bambini di cl.2°, Sc.Primaria L.Santucci
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Recitazione dei bambini di cl.2° Scuola Primaria L.Santucci
Uno strano abbinamento…recitazione dei bambini di cl.2°, Scuola Primaria L.Santucci