Archivio della categoria ‘Poesie recitate da docenti’


Uomo del mio tempo - Salvatore Quasimodo (0 commenti, scrivi tu)

Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
- t’ho visto - dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
quando il fratello disse all’altro fratello:
- Andiamo ai campi. - E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.

Recitata da Cristina Rossetti

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“Haiku” di J. L. Borges (1 commento)

Oh! Uno la vita se la deve pur colorare a modo suo ;) Con quello che abbiamo intorno, qui da noi :) :) :)
Oggi haiku di J. L. Borges, delicato ed efficacemente visivo, così che ho pensato di renderlo a modo mio, con qualche trucchetto di grafica e molta passione (sperimentale e artigianale) per questa forma d’arte così innovativa.
ps. Peccato che non sappia lo Spagnolo ;) Ci sono volontari? Ci sarebbe la nonna di Mariarosaria ma ora non è disponibile uff
Roberto, rendiamo il podcast multimultilingue

Bajo el alero
el espejo no copia
más que la luna.

Sotto la gronda
lo specchio non riflette
più che la luna.

Jorge Luis Borges (1899-1986)

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Moonlight sonata

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“Col…ori” (2 commenti)

Può la tecnologia aiutare a “concretizzare” ciò che hai negli occhi? A fissare un’immagine che renda meglio un’idea o un pensiero o un’emozione? Magari la parola è sullo stesso piano della musica e dell’immagine, dal momento che pur’essa diventa visiva. Coniugare, ecco.

Clicca sull’immagine per il video

effetto Photoshop

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Nella prosa mi chiudono - Emily Dickinson (1830-1899) (0 commenti, scrivi tu)

Nella prosa mi chiudono
come quando, bambina,
mi chiudevano dentro lo stanzino,
perché volevano stessi “tranquilla”.

Tranquilla! Avessero potuto sbirciare,
vedere la mia mente che frullava,
tanto sarebbe valso rinchiudere un uccello
per tradimento, dietro uno steccato.

Basta che quello voglia,
e pronto come stella
guarda dall’alto la sua prigionia
e ne ride. Lo stesso accade a me!

Recitata da Anna Pelegrini

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S’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo - Cecco Angiolieri (0 commenti, scrivi tu)

S’i’ fosse foco arderei ‘l mondo;
s’i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’i’ fosse acqua, i’ l’annegherei;
s’i’ fosse Dio, manderei ‘l en profondo;
S’i’ fosse papa, sarè allor giocondo,
Tutt’i cristiani imbrigherei;
S’i’ fosse ‘mperator sa’ che farei?
A tutti mozzerei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte andarei da mio padre;
S’i’ fosse vita fuggirei da lui:
Similemente faria da mi’ madre,
S’i’ fosse Cecco, com’i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.

Recitata da Giuliana Gemma

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L’ASSIUOLO - Giovanni Pascoli (0 commenti, scrivi tu)

Dov’era la luna? ché il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù…

Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù…

Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento;
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?…);
e c’era quel pianto di morte…
chiù…

Recitata da Resmini Sara

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La Morte degli amanti - Charles Baudelaire (0 commenti, scrivi tu)

Avremo letti pieni di profumi leggeri
divani profondi come tombe,
e fiori sugli scaffali,
dischiusi per noi sotto i più ameni cieli.

Usando a gara le loro ultime fiamme,
i nostri cuori saranno due grandi fiaccole,
che rifletteranno la loro duplice luce
nei nostri due spiriti, che sono specchi gemelli.

Una sera fatta di rosa e di blu mistico,
ci scambieremo un unico lampo,
come un lungo singhiozzo, carico di adii;

e più tardi un Angelo, dischiudendo le porte,
verrà a ravvivare, fedele e gioioso,
gli specchi appannati e le fiamme morte.

Recitata da Adele Lauria

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La pioggia nel pineto - Gabriele D’Annunzio (1 commento)

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri vόlti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l’anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t’illuse, che oggi m’illude,
o Ermione.

Recitata da Francesca Chiesa

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X Agosto - Giovanni Pascoli (0 commenti, scrivi tu)

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
Oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Recitata da Morena Pegoiani

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LE ORME - ANONIMO BRASILIANO (1 commento)

Questa notte ho fatto un sogno:
camminavo lungo la spiaggia insieme a Dio.
Nel cielo scuro scorrevano scene della mia vita,
e per ciascuna s’intravedevano sulla sabbia due orme:
le mie e quelle del Signore.
Quando anche l’ultima scena svanì,
guardai indietro e notai una sola orma…
Erano i giorni di maggiore angustia,
di maggiore paura, di maggior dolore.
Domandai allora:
“Signore, Tu avevi detto che saresti stato con me
in tutti i giorni della mia vita,
perchè mi hai lasciato solo
proprio nei momenti più difficili?”
Il Signore rispose:
“I giorni in cui hai visto solo un’orma sulla sabbia,
sono stati quelli in cui ti ho portato in braccio.”

Recitata da Laura Buscaino

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