Archivio della categoria ‘Poesie recitate da docenti’


Il Lonfo (Fosco Maraini) (0 commenti, scrivi tu)

Il Lonfo non vaterca né gluisce
e molto raramente barigatta,
ma quando soffia il bego a bisce bisce
sdilenca un poco e gnagio s’archipatta.

E’ frusco il Lonfo! E’ pieno di lupigna
arrafferia malversa e sofolenta!
Se cionfi ti sbiduglia e ti arrupigna
se lugri ti botalla e ti criventa.

Eppure il vecchio Lonfo ammargelluto
che bete e zugghia e fonca nei trombazzi
fa lègica busìa, fa gisbuto;

e quasi quasi in segno di sberdazzi
gli affarferesti un gniffo. Ma lui zuto
t’ alloppa, ti sbernecchia; e tu l’accazzi.

(Recitata da Roberto Didoni)

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Fantasia su un quadro d’Ardengo Soffici (Dino Campana) (0 commenti, scrivi tu)

Faccia, zig zag anatomico che oscura
La passione torva di una vecchia luna
Che guarda sospesa al soffitto
In una taverna café chantant
D’America: la rossa velocità
Di luci funambola che tanga
Spagnola cinerina
Isterica in tango di luci si disfà:
Che guarda nel café chantant
D’America:
Sul piano martellato tre
Fiammelle rosse si sono accese da sé.

(Recitata da Luisanna Fiorini)

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Plunf (Andrea Nascimbene) (0 commenti, scrivi tu)

E’ triste
come cadono
le cose dei vent’anni

e come cadendo
non facciano rumore:

assorbite, plunf!

noi vogliamo cambiare il mondo,

plunf!

(Letta da Roberto Didoni)

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The Couriers (Sylvia Plath) (0 commenti, scrivi tu)

The word of a snail on the plate of a leaf?
It is not mine. Do not accept it.

Acetic acid in a sealed tin?
Do not accept it. It is not genuine.

A ring of gold with the sun in it?
Lies. Lies and a grief.

Frost on a leaf, the immaculate
Cauldron, talking and crackling

All to itself on the top of each
Of nine black Alps.

A disturbance in mirrors,
The sea shattering its grey one -

Love, love, my season.

I corrieri

La parola di una lumaca su lamina di foglia?
Non è mia. Non fidarti.

Acido acetico in contenitori sigillati?
Non fa bene. Non prenderne.

Un anello d’oro con dentro il sole?
Menzogna. Menzogna e sofferenza.

Il gelo su una foglia,candido cratere che parla
crepitando per suo conto

in cima ad ognuna delle nove Alpi nere.

Improvviso tumulto di specchi,
e il mare frantuma il suo, grigio-

la mia stagione, Amore.

(Tradotta e recitata da Gabriella Garofalo)

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Mi guardi con occhi penetranti (Alda Merini) (1 commento)

Mi guardi con occhi penetranti
e dici che nessuno ti ha mai resistito
e non capisci perchè io ti resisto.
Ma vedi, piuttosto che cederti,
io mi addormento.

(Recitata da Luisanna Fiorini)

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Non avessi sperato in te (Alda Merini) (0 commenti, scrivi tu)

Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
domani è già passato.

(Recitata da Luisanna Fiorini)

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Sul tempo (Kahlil Gibran) (0 commenti, scrivi tu)

E un astronomo disse: Maestro Parlaci del Tempo. 
E lui rispose: 
Vorreste misurare il tempo, l’incommensurabile e l’immenso. 
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.  
Del tempo vorreste fare un fiume per sostare presso la sua riva e vederlo fluire. 
Ma l’eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo 
E sa che l’oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi. 
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio. 
Chi di voi non sente che la sua forza d’amore è sconfinata?  
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d’amore a pensiero d’amore, né da atto d’amore ad atto d’amore? 
E non è forse il tempo, così come l’amore, indiviso e immoto? 
Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre, 
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l’attesa… 
 
(Recitata da Giuseppe Nigro)

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In un momento (Dino Campana) (0 commenti, scrivi tu)

In un momento  
Sono sfiorite le rose  
I petali caduti  
Perché io non potevo dimenticare le rose  
Le cercavamo insieme  
Abbiamo trovato delle rose  
Erano le sue rose erano le mie rose  
Questo viaggio chiamavamo amore  
Col nostro sangue e colle nostre lagrime facevamo le rose  
Che brillavano un momento al sole del mattino  
Le abbiamo sfiorite sotto il sole tra i rovi  
Le rose che non erano le nostre rose  
Le mie rose le sue rose  
 
P.S. E così dimenticammo le rose.  
 
(Recitata da Maia De Pasquale)

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pss sst (Edward Cummings) (0 commenti, scrivi tu)

pss sst 
spiritelli 
in punta 
d’alluce 
 
piccole streghe 
pepate e folletti 
sonaglianti 
piglia-dai piglia-dai 
 
ranocchietti felici 
saltellanti 
in velluto 
topine pizzicate 
 
con occhi 
furtivi corrono e frusciano e 
nasconditinasconditi 
psst 
 
psst scopa-scopetta bada alla vecchia 
col porro sul naso 
quel che ti fa 
nessuno lo sa 
 
lei conosce il diavolo uhh 
diavolo ahu 
diavolo 
ahi il grande 
 
verde 
diavolo che 
zompa 
zompa 
 
zompa 
diavolo 
 
… 
villa 
 

 
(Recitata da Roberto Didoni) 

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Vento a Tindari (Salvatore Quasimodo) (0 commenti, scrivi tu)

Tindari, mite ti so 
Fra larghi colli pensile sull’acque 
Delle isole dolci del dio, 
oggi m’assali 
e ti chini in cuore. 
Salgo vertici aerei precipizi, 
assorto al vento dei pini, 
e la brigata che lieve m’accompagna 
s’allontana nell’aria, 
onda di suoni e amore, 
e tu mi prendi 
da cui male mi trassi 
e paure d’ombre e di silenzi, 
rifugi di dolcezze un tempo assidue 
e morte d’anima 
A te ignota è la terra 
Ove ogni giorno affondo 
E segrete sillabe nutro: 
altra luce ti sfoglia sopra i vetri 
nella veste notturna, 
e gioia non mia riposa 
sul tuo grembo. 
Aspro è l’esilio, 
e la ricerca che chiudevo in te 
d’armonia oggi si muta 
in ansia precoce di morire; 
e ogni amore è schermo alla tristezza, 
tacito passo al buio 
dove mi hai posto 
amaro pane a rompere. 
Tindari serena torna; 
soave amico mi desta 
che mi sporga nel cielo da una rupe 
e io fingo timore a chi non sa 
che vento profondo m’ha cercato. 
 
(Recitata da Antonazzo Francesco) 

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